Il governo Meloni apre alla possibilità di confermare il bonus ristrutturazioni al 50% anche nel 2025.
Come riporta quifinanza: “La misura, che ha sostenuto numerosi interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, potrebbe essere prorogata nonostante le modifiche introdotte dal dl 39/2024, che prevedevano una riduzione della detrazione al 36% a partire dal 1° gennaio 2025.
Nel corso del convegno “Far crescere insieme l’Italia” a Milano, organizzato da Fratelli d’Italia, il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha indicato che il bonus ristrutturazioni potrebbe mantenere l’aliquota al 50%, almeno per gli interventi sulla prima casa.
“Senza prendere impegni e compatibilmente con le risorse – ha detto Leo – penso che si potrebbe tornare a un bonus del 50%, fermo restando che abbandoniamo il meccanismo della cessione del credito/sconto in fattura, perché dobbiamo agevolare chi vuole usufruire del bonus sulla prima casa”.
Secondo quanto previsto dalla normativa attuale, dal 1° gennaio 2025 il bonus ristrutturazioni dovrebbe ridursi dal 50% al 36%, con una detrazione Irpef ripartita in 10 quote annuali e un limite di spesa agevolabile pari a 48.000 euro per unità immobiliare, al posto delle attuali 96.000.
Se le parole del viceministro Leo dovessero tradursi in un’azione concreta, l’aliquota del 50% potrebbe rimanere per i lavori realizzati sulla prima casa, offrendo un respiro più ampio per chi intende avvalersi delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione.
Niente da fare, invece, quasi sicuramente per il bonus ristrutturazione per le seconde case.
Se la Manovra 2025 confermerà il bonus ristrutturazione al 50%, almeno per la prima casa, le condizioni e gli interventi agevolabili potrebbero rimanere invariati rispetto al bonus attualmente in vigore.
Questo significa che sarebbero inclusi lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia volti al recupero del patrimonio residenziale.
Tra gli interventi che potrebbero continuare a beneficiare del bonus ci sono:
- lavori di manutenzione straordinaria: come la ristrutturazione di interni, il rifacimento di impianti idraulici ed elettrici e l’ammodernamento di bagni e cucine;
- interventi di efficientamento energetico: installazione di impianti fotovoltaici, caldaie a condensazione, infissi e pannelli solari per l’autoconsumo;
- spese di progettazione e professionali: il bonus include non solo le spese di manodopera e materiali, ma anche le spese per perizie, progettazione, sopralluoghi e consulenze tecniche necessarie per l’esecuzione dei lavori;
- spese burocratiche: imposte, bolli e autorizzazioni necessarie per eseguire i lavori possono essere portate in detrazione.
Questi interventi, se eseguiti entro il 2024, possono ancora beneficiare dell’aliquota del 50% e di un tetto di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
Se la proroga venisse approvata, le stesse agevolazioni potrebbero essere applicate per le spese sostenute nel 2025, ma esclusivamente per la prima casa.
Se non ci saranno ulteriori modifiche, il limite di spesa per i lavori agevolabili scenderà da 96.000 euro a 48.000 euro per unità immobiliare a partire dal prossimo anno.
La detrazione, inoltre, sarà ridotta progressivamente: oltre al calo al 36% previsto dal 2025, dal 1° gennaio 2028 l’aliquota potrebbe ulteriormente scendere al 30%, mantenendo il limite di spesa di 48.000 euro.
La riduzione rappresenterebbe un forte ridimensionamento per un bonus che negli anni ha incentivato una vasta gamma di interventi di manutenzione straordinaria, comprese le installazioni di impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo energetico.
Al momento, per poter accedere alla detrazione, gli impianti fotovoltaici devono essere installati per soddisfare i bisogni energetici della prima casa e rientrare in una serie di spese che comprendono anche quelle di manodopera, progettazione, perizie e autorizzazioni.
Una delle novità più rilevanti della Manovra 2025 resta l’ipotesi sui bonus ristrutturazioni dedicati alle prime case, soprattutto quelle appartenenti alle classi energetiche più basse.
Questo orientamento, confermato anche dalla viceministra dell’Ambiente Vannia Gava, rispecchia la volontà del governo di concentrare le risorse su interventi che migliorino l’efficienza energetica degli immobili e riducano i consumi.
L’ipotesi di una proroga del bonus al 50% è ancora in fase di valutazione, ma il governo ha già espresso l’intenzione di mantenere le detrazioni su base decennale.
Nei prossimi giorni, con la presentazione del Documento programmatico di bilancio alla Commissione Ue e l’approvazione della Manovra in Parlamento, si avranno maggiori dettagli sulle modifiche che verranno apportate ai bonus edilizi”.