“Matera baricentro dell’agenda politica internazionale euro-mediterranea”. Ecco gli appuntamenti in programma

Tre significative notizie ed eventi degli ultimi giorni possono rilanciare il ruolo di Matera quale baricentro dell’agenda politica internazionale euro-mediterranea: la 8° rassegna internazionale di arte visiva “Matera l’Arte che Unisce” organizzata dal MIP Matera International Photography con opere di 750 artisti provenienti da 40 nazioni, gli Stati generali della diplomazia culturale e la nomina di Matera quale “Capitale mediterranea della cultura e del dialogo” per il 2026.

Leo Montemurro, Presidente dell’Agenzia Lucana per lo Sviluppo e la Cooperazione Internazionale, si è espresso sugli obiettivi per trasformare Matera in una città con un’identità ben precisa per la Regione Basilicata:

“A prima vista potrebbe sembrare che i tre eventi siano slegati tra di loro ma a ben guardare tutti riconducono all’anima vera e gentile della Città dei Sassi, apparentemente dura come la roccia ma in realtà tenera come la calcarenite, intrisa di gioia e dolore, di antica bruttezza e recente bellezza, amata ed odiata, noiosa, altera e indifferente per i più, siano essi cittadini della Città stessa, della Provincia o abitanti della Regione Basilicata.

Anima inclusiva, democratica, accogliente e oggi come non mai sono queste le caratteristiche che una Città del nostro Mezzogiorno deve impersonare per davvero, non come su un set cinematografico, se vuole costruire sul serio un futuro per sé, per il resto della Regione e per l’intero Mezzogiorno d’Italia.

Processo non facile ma nemmeno impossibile.

Le condizioni sembrano esserci tutte ed anche quella che a prima vista poteva sembrare come una iattura come le recenti dimissioni del Sindaco Bennardi e della maggioranza del Consiglio Comunale possono costituire nuova linfa, l’humus fertile per l‘avvio di una progettualità che a partire dallo stato attuale in cui versa la Città le cui potenzialità sono enormi non solo raffrontate con il Mezzogiorno d’Italia ma con l’intero Paese Italia possa prefigurare, immaginare, anche abbandonandosi a sogni utopici e a voli pindarici, la Matera del 2050.

Il Mediterraneo che storicamente ci ha portato in dote la civiltà greca grazie alla possibilità di essere solcato dalle navi dei coloni greci oggi può rappresentare la strada per un nuovo sviluppo per i nostri territori.

Occorre abbandonare la storica rivendicazione del Sud contro il Nord ma è più che mai necessario concentrare il nostro sguardo sulla costa Sud del Mare Nostrum che poi è il Nord del continente africano dove già oggi vivono un miliardo e mezzo di persone con alcune Nazioni tipo la Nigeria che da sola sommano più abitanti dell’Europa a 27 .

Temi come l’energia e l’acqua stanno diventando sempre più importanti e alla base di una qualsiasi convivenza civile e democratica.

La recente costituzione a Matera della CER CequityZona Sud Soc. Coop. è stata pensata e realizzata proprio avendo a fondamento a tale principio e le prossime tensioni avranno sicuramente per protagonisti questi due grandi tempi tant’è che già oggigiorno tra bombardare raffinerie o centri abitati da donne e bambini la scelta purtroppo cade sui secondi.

Matera, dunque, protagonista di un nuovo progresso ma per realizzare ciò la Città ha bisogno di mobilitare le sue migliori energie professionali , sociali ed umane, invitando tanti valenti cittadini materani a partire dai più giovani, ivi compresi quelli residenti per motivi di lavoro fuori, che fino ad oggi hanno vissuto nella loro “confort zone” di venire allo scoperto, con coraggio e determinazione per lavorare insieme al miglioramento delle condizioni di vita nella città un tempo esempio e modello per la ideazione, realizzazione e gestione di servizi sociali all’avanguardia ed oggi invece costretta ad inseguire temi importanti come il disagio sociale con scarsi se non insufficienti risultati.

Una Città che rappresenta insieme con il Metapontino uno dei motori di sviluppo con le attività artigianali, commerciali, servizi, manifatturiere, turismo e sapere e conoscenza, della Provincia e della Regione.

I settori tradizionali hanno bisogno di essere ripensati in una logica che guardi ai mutati gusti ed esigenze dei consumatori , per il Commercio vanno ripensati gli assi cittadini a partire dalle Vie Annunziatella e Nazionale come pure per l’artigianato attese le limitazioni all’insediamento dell’artigianato di servizio nel tessuto urbano cittadino i tempi sono forse maturi per pensare alla realizzazione della terza zona Paip.

Nondimeno va ricostruito un rapporto di legami non solo istituzionali ma anche economici e sociali con i tanti Paesi della Collina-Montagna materana in una visione allargata e strategica di sviluppo, in altri termini Matera deve svolgere a pieno il suo ruolo di capoluogo di provincia, solo così potrà riacquistare quella autorevolezza che le consentirà di avere il giusto ruolo che merita anche nella atavica contrapposizione con il capoluogo di regione.

La mancanza di una chiara ed inequivocabile identità della Città favorita dalla confusione generatasi da scelte mai univoche ma spesso in contraddizione tra loro impone chiarezza delle scelte politiche di Governo della Città.

La risoluzione della crisi etica per certi versi ancor prima che politica in cui ci ritroviamo oggi non può essere affidata alle doti salvifiche di vecchi o nuovi cocchieri in solitaria, di nuovi dictator, il magistrato che ai tempi della Repubblica romana, in tempi di emergenza chiedeva e molto spesso otteneva dal Senato romano i pieni poteri politici e militari, serve invece una nuova visione temeraria e utopica e servono donne e uomini che insieme a giovani coraggiosi tutti accomunati dal fatto di essere scevri da condizionamenti personali possano mettersi al servizio della “Res Pubblica”, intesa quale “Res populi” di ciceroniana memoria, fedeli al principio tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile.

Ed è proprio per agevolare tale percorso che un gruppo di persone con esperienze eterogenee nei diversi campi delle professioni e delle arti, del mondo dell’associazionismo datoriale e sociale, della cultura e della conoscenza, tutte trainanti in ambito cittadino, ma con collegamento anche a livello provinciale e regionale si sono ritrovate da diversi mesi intorno all’idea di una contenitore di idee e valori in grado di esaltare le competenze di ciascuno al fine di elaborare una corretta analisi delle tante problematiche della Città per poter proporre le soluzioni più condivise dai cittadini e rispondenti agli interessi della Città il tutto sulla base di un salutare approccio politico ma al tempo stesso apartitico“.