“Sui banchi di scuola i ragazzi devono trovare il gusto della lettura e imparare a scrivere bene”.
Ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, annunciando le Nuove Indicazioni Nazionali (i nuovi programmi), per il primo ciclo scolastico.
Il provvedimento è stato presentato il 14 gennaio al Consiglio dei Ministri in forma di decreto.
Valditara spiega cosa prevedono le nuove regole e cosa cambierà:
“Abbiamo disegnato il cammino di bambini e adolescenti dai 3 ai 14 anni, insomma il percorso dall’infanzia alle medie.
Ma stiamo lavorando anche per le superiori.
E introduciamo molte innovazioni.
Diciamo che prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro.
Ma vorrei precisare che la commissione da me incaricata, che ha già fatto oltre cento audizioni, ha svolto un lavoro capillare e approfondito, su cui avvieremo un ampio confronto”.
Come spiega skyTg24, l’anno scorso dal ministero dell’Istruzione erano già arrivate le linee guida per rinnovare gli insegnamenti delle materie scientifiche.
Nel nuovo decreto, ora, si parla della sfera umanistica dell’insegnamento.
La riforma parte dalla necessità di combattere l’analfabetismo di ritorno.
Il 35% degli italiani adulti (tra i 16 e i 65 anni) sono incapaci di comprendere una frase scritta in modo breve e semplice, venendo così “tagliati fuori dal mondo produttivo e dalla cittadinanza”.
Per questo, fin dal secondo anno delle elementari, si propone di aiutare nel campo della comprensione dei testi anche attraverso l’apprendimento a memoria di filastrocche, poesie e haiku (componimenti poetici tipici della letteratura giapponese, ndr).
I testi arriveranno non solo dalla letteratura per l’infanzia, ma anche da brani di autori moderni (Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano e Penna).
Più spazio, in generale, alla letteratura.
Il ministro sottolinea:
“L’insegnamento della letteratura sin dalla prima elementare, in modalità adeguata alla giovane età degli studenti, deve far sì che gli allievi prendano gusto alla lettura e imparino a scrivere bene.
Si è scelto di rafforzare l’abilità di scrittura che è quella più in crisi delle abilità linguistiche”.
Inoltre, dalla prima elementare, si avvicineranno i bambini alla musica.
La riforma della scuola, sempre su proposta della commissione voluta da Valditara, reintroduce poi la possibilità di inserire il latino a partire dalla seconda media.
Come sottolineato da Valditara, studiare il latino vuol dire andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole.
Oltre al latino, alle medie arriva l’epica in forma moderna, con la saga di Percy Jackson, che si affianca comunque a Omero e Virgilio.
Secondo quanto riporta Il Giornale, la commissione di esperti che ha assistito il ministero sostiene anche la visione di film e la lettura di romanzi a fumetti per agevolare la comprensione.
Restano Verne e Stevenson, ma si aggiunge Stephen King.
La commissione spiega che l’obiettivo è che i ragazzi imparino ad apprezzare testi scritti e ne parlino con competenza e se possibile con piacere.
Verrà poi abolita la geo-storia alle superiori e ridata centralità alla narrazione di quel che è accaduto nel nostro Paese.
Valditara spiega:
“La storia diventa la scienza degli uomini nel tempo.
L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente”.
A settembre era stata approvata un’altra riforma in ambito scolastico, quella del voto in condotta.
Il provvedimento aveva introdotto la bocciatura con il 5 in condotta e aveva fatto ritornare la valutazione numerica sul comportamento alle medie.
Solo alle elementari si prevede l’espressione con giudizi sintetici della valutazione periodica a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025.
Ieri sono arrivate novità anche per le Regioni.
In una nota il ministro dell’Istruzione ha comunicato:
“Tutte le Regioni che risulteranno aver effettuato il dimensionamento nei termini previsti potranno usufruire di una serie di misure agevolative.
Tra le agevolazioni la possibilità di istituire classi anche senza il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del personale Ata per l’anno scolastico 2025/26 e la nomina di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico sulle scuole oggetto di dimensionamento.
Con le misure adottate offriamo alle Regioni che dimensionano condizioni di maggior favore nella realizzazione del servizio.
Nessun plesso verrà chiuso, ma vi sarà una scuola meglio organizzata e più vicina agli studenti”.