Assegno di inclusione: ecco i requisiti, gli importi e il nuovo calendario

Cambiano le date di pagamento dell’Assegno di inclusione (Adi) di gennaio 2025.

L’Inps ha infatti fornito il nuovo calendario degli accrediti: le modifiche si sono rese necessarie per consentire l’adeguamento dei sistemi ai requisiti aggiornati e agli importi maggiorati introdotti dall’ultima legge di Bilancio.

Cos’è l’Assegno di inclusione e quali sono i cambiamenti che l’hanno interessato?

Come spiega skytg24, l’Assegno è una misura economica di incentivo all’inclusione sociale e professionale legata a doppio filo all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.

Introdotta dal decreto Lavoro n. 48/2023 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza, la misura è stata confermata anche nel 2025, con alcune modifiche.

I requisiti base per l’ottenimento dell’Assegno rimangono gli stessi.

La misura viene infatti riconosciuta ai nuclei familiari che abbiano al loro interno almeno un componente:

  • disabile;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età.

Questo componente deve trovarsi in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla Pubblica amministrazione.

Esistono poi dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno.

Il richiedente deve risultare cittadino europeo o un suo familiare, che deve essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o ancora titolare dello status di protezione internazionale (asilo politico).

Deve inoltre essere residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.

Esistono poi dei requisiti economici, ed è proprio in questo campo che nel 2025 sono stati introdotti dei cambiamenti.

Anzitutto, bisogna essere in possesso di un Isee familiare valido il cui valore non sia superiore alla soglia di 10.140 euro (prima era 9.360 euro).

Nel caso di nuclei familiari con minorenni, va calcolato l’Isee della tipologia “minori”.

La soglia del reddito familiare per l’accesso alla misura sale a 6.500 euro (prima era 6.000) moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza fino a un massimo complessivo di 2,2 (ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza).

Sale invece a 8.190 euro (prima era 7.560) per il nucleo familiare composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati sempre per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

I parametri della scala di equivalenza sono dei valori numerici che entrano in azione quando nel nucleo familiare ci sono uno o più soggetti cosiddetti “fragili”.

Ogni tipologia di soggetto fragile è associata a un parametro/valore che verrà poi sommato agli altri; poi la somma totale viene moltiplicata per la soglia economica Isee di riferimento, che dunque si alzerà rispetto ai livelli ordinari di 6.500 o 8.190 euro.

Il parametro/valore di partenza associato al nucleo familiare è sempre 1.

Oltre a questo primo parametro ce ne sono altri sei, associati a tipologie di soggetti fragili:

  • 0,5 per ciascun componente non autosufficiente o con disabilità;
  • 0,4 per ciascun componente di età pari o superiore a 60 anni;
  • 0,4 per ciascun componente maggiorenne con carichi di cura;
  • 0,3 per ciascun componente adulto in condizioni di grave disagio bio-psicosociale e inserito nei programmi di cura e di assistenza certificati dalla Pa;
  • 0,15 per ciascun minore fino a due minori;
  • 0,1 per ciascun altro minore oltre il secondo (quindi dal terzo minore in poi).

L’importo dell’Assegno di Inclusione non può essere inferiore a 480 euro annui.

Essendo mutuato dal Reddito di cittadinanza, l’Assegno è composto da due componenti:

  • un’integrazione al reddito familiare;
  • un contributo per l’affitto dell’immobile.

Nello specifico, l’integrazione del reddito familiare è fino a 6.500 euro annui, ovvero 8.190 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

A tale importo, come accennato, può essere aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino a un massimo di euro 3.640 annui, ovvero 1.950 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

Tale integrazione non rileva ai fini del calcolo della soglia di reddito familiare.

Il beneficio è erogato, mensilmente, sulla carta di pagamento elettronica (Carta di inclusione o Carta Adi) per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi.

Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è prevista, sempre, la sospensione di un mese.

L’importo spettante per l’integrazione del reddito familiare può essere suddiviso, a richiesta, in fase di presentazione della domanda o anche successivamente, per ciascuno dei componenti maggiorenni del nucleo familiare che esercitano le responsabilità genitoriali o sono considerati nella scala di equivalenza Adi, riconoscendo a ciascuno la quota pro-capite.

I pagamenti di competenza del mese di gennaio 2025 con l’applicazione delle nuove soglie di accesso alla prestazione (per le nuove domande) e dei nuovi importi definiti dalla legge di Bilancio verranno effettuati il 27 Gennaio.

Nello specifico, in quel giorno verranno erogati i pagamenti per le nuove domande di accesso alla misura dell’Assegno presentate nel mese di dicembre 2024, con esito positivo dell’istruttoria, per le quali risulti sottoscritto, sempre nel mese di dicembre, il patto di attivazione digitale (Pad) del nucleo; nello stesso giorno verranno anche erogate le mensilità di rinnovo delle domande di Adi in corso di erogazione, con l’applicazione delle nuove soglie maggiorate previste dalla legge di Bilancio 2025.

Quindi, a differenza del passato, a ricevere l’Adi a fine mese saranno anche i cittadini che hanno firmato il patto di attivazione digitale (Pad) nel mese di dicembre e quindi accedono per la prima volta alla misura.