Mancano sei giorni all’inaugurazione di Matera, Capitale europea della Cultura 2019, e il mondo continua a parlare della bellezza e particolarità della nostra città.
Dopo le testate di grande importanza come
anche uno dei quotidiani inglesi più letti, “The Telegraph”, ha parlato di Matera, definendola “Italy’s answer to Arizona”, ossia “La risposta italiana all’Arizona”.
Di seguito le parole usate per descrivere la Capitale europea della Cultura 2019:
“Il paesaggio quasi biblico intorno a Matera, in Basilicata, una delle regioni a Sud dell’Italia, è segnato da canyon, grotte preistoriche e chiese affrescate che richiamano secoli di devozione.
La sua bellezza spirituale ha ispirato Pier Paolo Pasolini, quando ha scelto quest’area per il suo film, “Il vangelo secondo Matteo”; Franco Rosi ha catturato la “bellezza dolorosa” di Matera nel suo film del 1979, “Cristo si è fermato ad Eboli”, basato sulla malinconia di Carlo Levi; Mel Gibson, invece, ha cercato lo stesso sfondo senza tempo per il suo controverso successo, “The Passion”.
Matera sorge su uno sperone roccioso e si trova a circa un’ora di macchina dall’aeroporto di Bari.
La città fa da spirale intorno alla gola della Gravina e al suo interno si possono esplorare le strade labirintiche, serpeggiando tra i diversi periodi storici che l’hanno interessata:
- il Barocco;
- il Rinascimento;
- il Medioevo.
L’Altopiano della Murgia, nodoso di crepacci e caverne, ospitava le civiltà del Paleolitico.
I Sassi e la Murgia fanno parte della lista dei Patrimonii Mondiali dell’Unesco, abitati quasi ininterrottamente dall’età della pietra”.
Nell’articolo viene descritto quello che, per la travel writer (chi ha scritto l’articolo), Kate Bolton, è da considerarsi “l’Arizona d’Italia”, descrivendo le caratteristiche naturali che si trovano oltre Matera, entrando quindi nella vicina Puglia:
“A Sud-Est di Matera, attraversando la Puglia ionica, si apre il parco regionale noto come “Terra delle Gravine”, un luogo di bellezza, spoglio e elementare, appunto l’Arizona d’Italia.
Circa 60 canyon si snodano attraverso gli altipiani carsici sopra i quali volano aquile, falchi e gheppi.
Innumerevoli sentieri seguono questi alvei primordiali, le cui pendici rocciose nascondono antichi villaggi trogloditi e luoghi di culto scavati nelle rocce dai monaci bizantini.
I ricordi delle loro tradizioni orientali indugiano nelle icone, negli affreschi ieratici e nelle croci greche di queste chiese-grotte.
Interessante anche la flora esotica di questo terreno arido:
- Pini d’Aleppo;
- Querce Macedoni;
- Salvia greca e di Gerusalemme;
- l’asfodelo omerico”.
Ci auguriamo che questi articoli dedicati alla nostra città possano attirare sempre più turisti da ogni parte del mondo.
Di seguito una delle foto inserite nell’articolo.