La Dichiarazione Universale dei diritti umani recita “l’acqua è un diritto essenziale per la vita umana”, in virtù di ciò, questa mattina a Matera, le Associazioni territoriali del WWF di Basilicata, hanno partecipato ad una manifestazione di sensibilizzazione.
Sono state decine le associazioni, movimenti e cittadini lucani e pugliesi della Rete Appulo-Lucana che sono scese in piazza Matteotti alle 9:30 per la tutela di un bene prezioso come l’acqua e per un modello di sviluppo sostenibile che punti sulle energie alternative e faccia chiarezza sugli effetti procurati sull’uomo e sull’ambiente dalle estrazioni petrolifere.
Il corteo ha raggiunto piazza Vittorio Veneto percorrendo le principali strade del centro cittadino: via Rosselli, via Annunziatella, via Marconi, via Liguria e via XX Settembre.
La Rete Appulo-Lucana Salvalacqua (associazioni, movimenti e cittadini pugliesi e lucani che dal 2014 difendono il diritto all’acqua di buona qualità) vuole riaffermare con forza la priorità dell’acqua sul petrolio, e a tal proposito ha dichiarato:
“Mai come in questo momento, l’Acqua, bene prezioso che coincide con la vita stessa, è in grave pericolo in Basilicata e, conseguentemente, anche nella vicina Puglia”.
Per il WWF, che è stato tra i promotori della legge d’iniziativa popolare promossa dal “Forum italiano dei movimenti per l’acqua” riguardante “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, diventa indispensabile istituire un:
“Osservatorio Indipendente sull’Acqua”, i cui obiettivi saranno, in primo luogo, quelli di ottenere tutte le informazioni con la massima trasparenza su quanto è accaduto, e in secondo luogo, favorire incontri pubblici con tutti gli enti competenti per comprendere qual è il grado di sicurezza del sistema di approvvigionamento idrico di Puglia e Basilicata”.
E come ha dichiarato il Direttore scientifico del WWF Italia Gianfranco Bologna:
“Il capitale naturale non può continuare ad essere ‘invisibile’ per i modelli economici così è stato fino ad oggi ma deve essere considerato fondamentale per l’umanità; ecco perché oggi si cerca di individuare le modalità per “mettere in conto” la natura, cercare di fornirgli un ‘valore’.
Questo valore non deve e non può essere individuato solo in termini “monetari” perché i valori delle strutture, dei processi, delle funzioni e dei servizi dei sistemi naturali vanno ben oltre ogni possibilità economica di mera rendicontazione monetaria.
Ora è molto importante che questo cambiamento di approccio rispetto alle risorse naturali non resti solo sulla carta me che diventi una regola della programmazione economica”.
Anche il Centro d’arte e cultura Delta di Potenza ha creato una Performance collettiva e un’Opera dirompente, strotolando i 180 metri di nastro rosso (utilizzati in precedenza dall’artista biofila Teri Volini nel 1999 durante la quadruplice eruzione dell’Etna a simboleggiare la stretta connessione tra tutti gli esseri e la terra e per esortare al rispetto per l’ambiente) che a Matera è diventato uno stop alle trivelle in Basilicata e il diritto a difendere l’acqua e ad affermarne la priorità sul petrolio.
Il Centro d’arte ha dichiarato:
“II Serpente/Nastro Rosso portato dai manifestanti simboleggia il Risveglio dell’Energia Vitale assopita e la necessità di ripristinare i valori autentici della Vita.
La Testa del Serpente/Gorgone porta in sé le richieste più sacrosante, riferite a tutto ciò di cui gli esseri umani hanno bisogno: i Beni comuni, materiali e immateriali, e tutta l’urgenza di difenderli, a costo di “mostrare i denti”.
Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, con la sua visibilità mediatica non può rinunciare ad avere un ruolo chiave nell’affermazione di una Cultura dell’acqua.