L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata ha siglato una convenzione sui “Valori di fondo”che regolamenta la collaborazione tecnico-scientifica con l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, nell’ambito delle operazioni per il potenziamento dei controlli ambientali e per il rafforzamento delle attività di monitoraggio ai fini della salvaguardia dell’ambiente, previste nella DGR n. 435/2016.
Le aree interessate dallo studio sono quelle in cui ricadono i siti inquinati o potenzialmente inquinati o su cui si prevedono insediamenti o attività a rischio di inquinamento, in particolare:
- i Siti di Interesse Nazionale Tito e Valbasento,
- il sito industriale di Viggiano,
- la Valle di Vitalba,
- San Nicola di Melfi,
- Baragiano,
- Balvano,
- Matera “La Martella” e Matera “Jesce”,
- i siti oggetto di attività petrolifera e i cementifici.
La determinazione dei valori di fondo (VF) nei suoli e nelle acque sotterranee è più volte richiamata nel dettato normativo ambientale italiano sui siti contaminati perché essi possono costituire dei valori di riferimento da cui dipende la gestione operativa delle matrici ambientali interessate.
Nel rispetto delle proprie competenze istituzionali i due Enti determineranno i dati sulle acque profonde e le determinazioni analitiche per le caratterizzazioni idrogeologiche comprese nella “scheda Progetto P3” e nella “scheda Progetto P5” del “Masterplan” agenziale”.
La finalità inclusa nel piano industriale dell’Arpab è di conoscere gli analiti presenti e diffusi nell’aree regionali e la loro concentrazione rappresentativa con riferimenti al valore di fondo.
I risultati ottenuti dal gruppo di lavoro preposto, che coinvolge i tecnici degli uffici “Suolo e Rifiuti” e “Risorse idriche” dei dipartimenti provinciali di Potenza e Matera, una volta approvati nelle sedi competenti, saranno pubblicati e resi disponibili per consentire la conclusione dei procedimenti e costituire il riferimento per la definizione dei valori di soglia in fase di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
L’Arpab, nel rispetto dei compiti e delle funzioni istituzionali che è tenuta ad assolvere, si impegna a svolgere, tra le altre, le attività di ricognizione degli studi pregressi e in atto utili alla conoscenza delle aree contemplate nel progetto e a divulgare le informazioni ambientali per garantire la partecipazione e la trasparenza sullo stato delle matrici suolo e acque sotterranee.
L’Ispra, invece, svolgerà uno screening dei dati disponibili e pianificherà ulteriori indagini, definirà il modello concettuale attraverso la validazione dei dati esistenti e la valutazione delle pressioni antropiche organizzerà la banca dati e analizzerà i dati.
Come ha commentato il Direttore Generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli:
“Il risultato ottenuto con la firma della convenzione, risolve un annoso problema dell’intera regione Basilicata e segnatamente per tutte quelle aree dove la mancata definizione dei Valori di Fondo ha comportato la paralisi dei procedimenti per i quali occorre stabilire se il superamento delle CSC (Concentrazioni Soglia Contaminazione) è legato alle caratteristiche del fondo naturale o all’inquinamento di origine antropica”.
La convenzione con l’Ispra scadrà il 30 Novembre 2019.