Il Disegno Legge passato al Senato, prevede nuove condanne penali e civili per chi diffonde “Fake News“: notizie false, esagerate o tendenziose che riguardino fatti o dati assolutamente infondati e inesistenti.
Nel mirino di Adele Gambaro (ex esponente del Movimento Cinque Stelle) ci sono blog e forum.
Le testate giornalistiche registrate sono escluse:
“Vogliamo combattere la diffusione delle fake news difendendo la differenza tra le bufale intese come satira e le notizie false che arrecano danni seri.
Vogliamo garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica attraverso la formazione dei giovani.
Si tratta di una battaglia di civiltà: il nostro testo è il solo l’inizio di una discussione che speriamo sia molto ampia.
Puntiamo alla raccolta di un numero di firme più alto possibile da tutti gruppi.
L’intento però non è di mettere “un bavaglio al web e non vogliamo mettere sceriffi, ma disciplinare quello che viene diffuso senza regole”.
Insomma, si tratta di:
“Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” (Così recita una parte del disegno legge).
Le penalità consistono in un’ammenda di 5 mila euro.
Inoltre se le stesse notizie recano “pubblico allarme” o nocumento agli interessi pubblici la pena, oltre all’ammenda, è la reclusione non inferiore a 12 mesi.
Il testo è stato stilato in seguito alla dichiarazione del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella che nel 2016 aveva proposto una “rete di organismi nazionali” per individuare e sanzionare chi diffondesse fake news.
In Italia, intervennero già l’esponente dei Cinque Stelle Beppe Grillo (che denunciò la questione parlando di “falsa inquisizione”) e la presidente della Camera Laura Boldrini, che lanciò il sito bastabufale.it, invitando gli utenti a firmare il suo appello contro le false informazioni.
Ma il tema delle notizie false non riguarda solo l’Italia.
Negli Stati Uniti il dibattito è esploso quando l’attuale presidente Donald Trump era impegnato nella campagna per la Casa Bianca accusando gli stessi media (inclusa la Cnn) di diffondere false notizie dal momento in cui si notava la minore affluenza di pubblico.
Successivamente il diverbio ha toccato anche la capitale russa Mosca, dove Putin spiegò che:
“Chi produce false notizie su Trump è peggio delle prostitute”.
Evidente allusione rivolta ai presunti dossier hard in mano ai servizi segreti russi con materiale compromettente.
Il Cremlino aprirà presto sul sito ufficiale del ministero degli Esteri una sezione, dove saranno pubblicate le “fake news” dei principali media stranieri.
Dopo aver commentato le recenti pubblicazioni di alcuni media americani, la portavoce del ministero russo Maria Zakharova annuncia:
“La sezione riporterà le dichiarazioni di rappresentanti ufficiali di diversi Paesi, farà rivelazioni e riporterà le fonti reali; come potete lottare contro le fake news mentre fate tutto il possibile per crearle”.
Infine la portavoce si scaglia contro Richard Ferrand (membro del partito socialista e consigliere regionale della Bretagna):
“È diventato in gran parte spacciatore di fake news”.