Riceviamo e pubblichiamo una lettera al governatore lucano, Vito Bardi, da parte delle segreterie regionali di Cisl e Fp-Cisl Basilicata, sul tema del sistema sanitario:
“Egregio Governatore,
il nostro Sistema Sanitario Regionale, al pari di quello delle altre Regioni, è impegnato nella ricerca di risposte efficaci ad un interrogativo che oggi si pone in modo sempre più pressante: come strutturare l’offerta sanitaria in funzione dei bisogni di salute prioritari, ottimizzando le risorse economiche disponibili?
Cosa vuol dire oggi, di fronte alle sfide poste dai mutamenti demografici in corso, progettare e realizzare la transizione verso modelli di assistenza sanitaria più moderni, accessibili e sostenibili?
Per essere pronti ad assistere i ‘nuovi degenti’ che saranno caratterizzati dall’avere un’età avanzata, ma soprattutto portatori di multipatologie, è indispensabile puntare su tre aspetti fondamentali: innovazione tecnologica, ottimizzazione della spesa, ma soprattutto attenzione ai bisogni dei cittadini, elementi tutti che saranno il fattore chiave per una sanità efficiente ed efficace, fatta dalle persone per le persone.
Tutto questo al fine di leggere i cambiamenti sopravvenuti ed anticipare quelli futuri, interpretarli in termini di ridisegno delle reti assistenziali, per non essere impreparati alle sfide future.
La CISL, sempre al fianco del cittadino e delle Istituzioni, si propone di essere parte attiva di questo cambiamento, ed è pronta a fornire la propria disponibilità e collaborazione nella realizzazione di quanto richiesto.
Confidiamo, in virtù di quanto esposto, che al Sua lungimiranza e competenza porti all’affidamento dell’assessorato della Sanità ad un manager competente ed esperto che possa essere in grado da subito di mettere in campo quanto necessario per raggiungere rapidamente gli obiettivi Sanitari, indispensabili per il benessere dei cittadini lucani e di quelli delle altre Regioni che si affidano alle nostre cure.
Invertire il saldo di mobilità, che oggi ci vede di fatto finanziare altri Sistemi sanitari per una cifra intorno ai 50 milioni di euro all’anno (dato peraltro in peggioramento), si può e si deve fare con urgenza, per dirottare queste preziose risorse agli investimenti in tecnologie, alla formazione del personale e al reclutamento di nuovo personale attraverso nuovi concorsi.
Abbattere le liste d’attesa si può e si deve fare, superando l’immobilismo e la sterile politica degli annunci mai seguita da fatti concreti che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
Valorizzare gli ospedali periferici si può e si deve fare, riprendendo la strada da tempo smarrita della valorizzazione delle singole vocazioni di queste strutture.
Lavorare su una medicina territoriale in grado di servire le nostre popolazioni, polverizzate spesso in piccoli centri, è un dovere ineludibile. In questo senso la telemedicina può dare un significativo aiuto.
Valorizzare le strutture di eccellenza (San Carlo, Madonna delle Grazie, CROB, il troppe volte annunciato e mai realizzato IRCSS di Reumatologia del compianto prof. Olivieri) è una pressante necessità.
I vari dossier aperti e da aprire, dei quali gli esempi sopra riportati descrivono solo in parte la realtà, richiedono scelte precise e non mediate dalle pur comprensibili esigenze della politica e suggeriscono la individuazione di una figura tecnica di sicuro spessore.
Si coglie l’occasione per porgere, a Lei e alla Giunta che nominerà a breve, un grande augurio di buon lavoro”.