La Confapi di Matera fa sapere in una nota che:
“come ampiamente previsto, il 2019 si sta rivelando un anno di enorme crescita per il settore turistico a Matera, tanto da costringere l’amministrazione comunale a prevedere appositi percorsi pedonali per agevolare la mobilità di esorbitanti flussi di turisti”.
Il turismo di massa, tuttavia, spesso:
“limitato a una giornata, non sempre porta ricadute economiche sul territorio, come hanno dimostrato i picnic improvvisati sui cordoli dei boulevard o addirittura sui gradini della fontana ferdinandea di piazza Vittorio Veneto. Al contrario, l’aumento esponenziale della massa di vacanzieri fa aumentare i costi che la collettività deve sopportare per fornire adeguati servizi ai visitatori, per ripulire le strade dall’inevitabile aumento dei rifiuti, per riparare e manutenere le strade soggette a un traffico aumentato.
Nei giorni di overbooking si tratta di 15-20mila persone che si aggiungono ai 57mila abitanti. È vero che aumentano le entrate, ma è altrettanto innegabile che aumentano i costi. A tutto ciò bisogna aggiungere i costi sanitari, come dimostrano l’aumentato traffico nel Pronto Soccorso ospedaliero e gli interventi dei Vigili del Fuoco per incidenti vari a turisti spericolati”.
Altro aspetto negativo dell’exploit turistico è l’incremento delle attività abusive o che lavorano “a nero”, che creano una concorrenza sleale nei confronti di coloro che sono in regola e che fatturano le proprie prestazioni.
Continua la nota:
“Per quanto riguarda il primo problema è necessario che l’Amministrazione Comunale metta a frutto il successo turistico di Matera e si preoccupi di reperire ulteriori risorse finanziarie, perché evidentemente la sola imposta di soggiorno non è sufficiente. È arrivato dunque il momento di introdurre anche la tassa di ingresso sui pullman che arrivano in città.
Secondo una stima al ribasso il ricavato potrebbe essere di circa 3 mila euro al giorno, un milione di euro all’anno, quanto l’imposta di soggiorno.
Per i gruppi che giungono in autobus uno o due euro in più a persona non fanno la differenza.
Invece, coloro che sono contrari a questa imposizione ritengono che l’introduzione della tassa di ingresso possa indurre i tour operator a dirottare i gruppi su altre località turistiche. Noi non siamo di questo parere perché l’appeal della città dei Sassi oggi ci consente di competere con gli altri, sempre che si innalzi il livello di qualità dei servizi offerti ai turisti.
Da non sottovalutare, come detto, è anche la questione dell’abusivismo e di coloro che sottraggono i guadagni al Fisco. Parcheggi e autorimesse improvvisate, NCC senza autorizzazione, agenzie turistiche che ignorano la fatturazione, attività ricettive che lavorano “a nero”, creano danni agli operatori economici che lavorano in regola”.