Nel 2018 sono diminuite le persone che versano in situazioni di disagio economico.
Questo quanto evidenziato nelle ultime tabelle stilate dall’Eurostat (sulla base di dati provvisori):
“le persone in “grave deprivazione materiale” erano 5.035.000, oltre un milione in meno dei 6,1 milioni del 2017.
È l’8,4% della popolazione a fronte del 10,1% del 2017, il dato migliore dopo il 2010″.
Il dato – come indicato nelle statistiche- è il più alto tra i grandi Paesi europei con la Germania stabile al 3,4%, la Francia in aumento al 4,7%, mentre la Gran Bretagna registra una crescita al 4,6%.
Per la Spagna manca la previsione del 2018 anche se nel 2017 si attestava al 5,1%.
La situazione quindi sembra essere migliorata per tutte le fasce di età (ad esclusione però della fascia dei bambini più piccoli perchè la percentuale dei minori di sei anni che versano in condizione di disagio è aumentata nel 2018 passando dall’ 8,5% al 8,8%).
Per i ragazzi under 16 si registra un miglioramento (si passa dal 9,8% del 2017 all’8,4% del 2017) mentre per gli over 65 la situazione è migliorata notevolmente (passando dal 9,4% al 7%).
Se ci riferiamo alle persone in età da lavoro (25-54 anni) la percentuale di deprivazione materiale è molto alta (8,8% a fronte del 10,4% del 2017).
Tra le spese a cui non si riesce a far fronte (se sono 4 su 10 si parla di “deprivazione grave”) ci sono:
- il pagamento del mutuo;
- dell’affitto o delle bollette;
- il riscaldamento per l’abitazione;
- le spese impreviste;
- la possibilità di mangiare proteine con regolarità;
- una settimana di vacanza;
- la lavatrice;
- la televisione;
- la gestione di una macchina e il telefono.