Ecco quanto dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello, a commento delle risultati dell’indagine sul mercato immobiliare delle abitazioni svolta dall’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana):
“Il volume delle compravendite immobiliari in Italia ha fatto registrare nel 2018 un incremento medio del 6,5 per cento, un trend positivo che ha avuto inizio nel 2010 e che riguarda, con intensità diverse, tutti gli ambiti territoriali del Paese, con l’unica eccezione della Basilicata, che perde, rispetto al 2017, quasi il 6 per cento degli scambi aventi ad oggetto le abitazioni.
Dati allarmanti che mettono in evidenza la necessità di idonee misure di sostegno da parte del Governo regionale con cui facilitare l’acquisto della prima casa da parte delle famiglie e soprattutto delle giovani coppie.
Anche il fatturato del mercato immobiliare, vale a dire il valore complessivo delle compravendite, registra nella nostra regione dati in netta controtendenza rispetto a quelli nazionali, dal momento che degli oltre 94 miliardi di euro spesi dagli italiani nel 2018 per l’acquisto di abitazioni, solo 312 milioni di euro sono ascrivibili alle transazioni immobiliari avvenute in Basilicata, con una flessione di quasi 10 punti percentuali rispetto a quanto avvenuto nel 2017, a fronte di un incremento medio nazionale pari al 5,2 per cento.
Quello che impedisce ai cittadini lucani di accedere con maggiore facilità all’acquisto della casa è facilmente intuibile dalla lettura del report pubblicato dall’Agenzia delle Entrate: in Basilicata solo il 35 per cento delle compravendite immobiliari effettuate da persone fisiche sono sorrette da mutui, a fronte di una media nazionale superiore di oltre 15 punti percentuali(50,7 per cento).
Se ai mutui concessi con il contagocce aggiungiamo poi tassi di interesse sui mutui che in Basilicata sono più severi di quelli praticati nel resto del Paese (2,38 per cento è il tasso medio praticato nella nostra regione contro un dato nazionale del 2,17 per cento), possiamo ben comprendere le difficoltà delle famiglie lucane nel soddisfare le proprie esigenze abitative.
Difficoltà cui occorre far fronte quanto prima, mediante nuovi e efficaci strumenti di welfare abitativo, in grado promuovere e favorire la formazione delle famiglia, quale luogo per eccellenza di sviluppo della personalità umana”.