“Pensioni, Sanità e Aree rurali, Cittadinanza, Anziani e Società.
Sono questi i temi discussi in Prefettura a Matera, in un incontro che una delegazione di dirigenti dell’Anp, l’Associazione pensionati di Cia-Agricoltori, ha avuto con la viceprefetto Dott.ssa Rosalia Ermelinda Camerini”.
In una nota della Cia si spiega che:
“alla rappresentante della Prefettura, Franco Tinelli (Vice Presidente nazionale di ANP), Paolo Carbone (CIA Matera) e Donato Distefano (Direttore CIA, Agricoltori Italiani) hanno illustrato il documento “Il Paese che vogliamo”, che è alla base di una mobilitazione ad ampio raggio su tutto il territorio italiano durante tutto il mese di Giugno, per porre all’attenzione del Governo i pressanti problemi dei pensionati e sollecitare adeguati interventi.
Il documento contiene le proposte e rivendicazioni nei confronti del Governo nazionale in primis per l’aumento degli assegni di pensione al minimo –circa 500 euro mensili- e per la urgente riforma del provvedimento del Governo in materia di “pensione di cittadinanza” che, a causa dei criteri di accesso, prefigura situazioni di discriminazione e ulteriori diseguaglianze.
Oltre al nodo non risolto delle pensioni, il documento lamenta una inadeguata strategia e azione di politica sanitaria e di servizi sociali, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese.
Le persone anziane, già in difficoltà per gli effetti della crisi di questi ultimi anni, sono quelle maggiormente colpite da queste carenze.
Basti pensare che in Basilicata su poco meno di 170.000 pensionati e circa 215.000 pensioni erogate, circa 160.000 prestazioni erogate presentano un ammontare mensile inferiore ai 1.000 euro; circa 135.000 inferiore a 750 euro; e poco più di 60.000 sono sotto i 500 euro sempre mensili.
Questa situazione è estesa all’intero Sud della nazione che presenta registra un sempre maggior divario territoriale anche in termini di valori assoluti.
Infatti mentre agli inizi degli anni ’80 il divario riguardo gli importi pensionistici e il differenziale fra il Nord del paese e le Regioni del Sud si attestava sotto il 10%, oggi il divario si può considerare più che raddoppiato, passando a circa il 21%, (praticamente a fronte di 100 euro di pensione erogate nel Nord del nostro paese ne corrispondono solo 79 euro nelle Regioni del Sud).
Tale stato di cose generale vede accrescere il divario sul versante del valore medio degli importi pensionistici erogati, che di fatti è la fotografia eloquente del perdurante deficit occupazionale e di una modesta qualità retributiva del lavoro nel Sud del paese.
Non è casuale che tutto quanto su esposto posiziona la Regione Basilicata, sul versante pensionistico, e le province di Potenza e Matera al terzultimo posto nella classifica nazionale.
Dietro di noi, con una situazione ancora più difficile, la Regione Calabria e Sicilia.
Questi importi riguardano in gran parte Imprenditori e lavoratori del settore agricolo che vivono nelle aree rurali (nelle nostre 2.000 contrade di Basilicata) e scontano anche deficit sul versante dei servizi essenziali: a partire da quelli socio-sanitari passando a quelli a domanda individuale, oltre ad essere sottoposti a trattenute e forme di fiscali più onerose e penalizzanti basti.
L’ANP-CIA ritiene fondamentale un’iniziativa del Governo in questi territori per favorirne il rilancio e la competitività economica, a partire dall’agricoltura, la difesa del territorio, nonché la preservazione della cultura e delle tradizioni popolari.
In sostanza, un welfare di comunità funzionale alla tutela delle persone e alla promozione dello sviluppo.
Si mette in rilievo anche l’urgenza del tema della valorizzazione del ruolo sociale dell’anziano, per favorire il quale è necessaria una Legge sull’invecchiamento attivo, le cui linee fondamentali sono tracciate dagli Organismi europei e nazionali degli anziani, AGE Platform Europe e AGE Italia, dei quali ANP-CIA è membro permanente.
ANP-CIA non arretra nel suo impegno a difesa dei diritti dei pensionati e ritiene di particolare importanza l’autorevole interessamento della Prefettura verso il Governo nazionale, per far fronte al disagio in cui vivono i moltissimi pensionati della Basilicata.
Attraverso un periodico e permanente confronto con le Organizzazioni di rappresentanza, le forze politiche potranno operare con maggiore incisività, recuperando uno spirito positivo che possa dare impulso alle politiche economiche e sociali del Paese”