Pubblichiamo un comunicato di Pietro Simonetti (Cseres):
“Dal rapporto 2018 della Banca d’Italia emerge un meno 0,7 % di occupazione in Basilicata che è determinata dal calo dei lavoratori autonomi.
I lavoratori dipendenti hanno registrato un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
Sono aumentate le stabilizzazioni e le cessazioni dei contratti a termine.
Aumentate le assunzioni di lavoratori non di alta qualifica mentre sono diminuiti i laureati assunti.
Il tasso di occupazione è rimasto al 49% per effetto della descrescita demografica che ha comportato la diminuizione dell’1,1 della forza lavoro rispetto al 2017, nonostante l’aumento dei migranti residenti che ormai si attestano attorno alle 25.000 unita’, di cui oltre 2800 alunni che sostengono il sistema scolastico.
Si abbassa il tasso di occupazione nella fascia 35/54 anni.
Abbiamo novità e conferme che disegnano l’esistenza di potenzialità inespresse e misure adottare per centrare l’obbiettivo di migliorare la situazione occupazionale, di reddito e di qualità’ della vita rispetto al resto del Mezzogiorno.
Qui sta la sfida che si gioca non sul terreno della ritualità del lamento ma della messa a punto di progetti, misure con la utilizzazione delle risorse europee da spendere per evitare di restituirle.
Occorre prima di tutto pensare a politiche industriali per rafforzare il settore manifatturiero, innovare nell’agro alimentare e nel campo dell’energia.
Di pari importanza risulta la definizione e attuazione del Piano Triennale del lavoro, previsto dalla attuale normativa, associata ad una misura concreta contro lo spopolamento e per il riuso delle 89.000 case sfitte presenti nella regione per le giovani coppie, i soggetti che vogliono rietrare o venire, i migranti.
Da accoppiare ad un grande momento di neo-alfabetizzazione e formazione, compresa quella continua.
Tutto questo in una prospettiva di protagonismo e di impegno delle forze culturali avvertite, del movimento sindacale e di tutte le forze fattive e di buona volontà”.