Sembra incerta la sorte del Reparto di Ginecologia collocato nell’Ospedale Madonna delle Grazie a Matera.
Dopo l’allarme di Fials Matera, e le perplessità esposte dal consigliere regionale Perrino, anche il centrosinistra insorge, come spiega il consigliere regionale Luca Braia (Avanti Basilicata) nella seguente nota:
“La gente lucana sta per spazientirsi. Dopo l’hospice di Stigliano, le mancate verità sulla radioterapia a Matera e il balletto, risolto, del servizio psichiatrico Matera-Policoro, ora tocca al reparto ginecologia di Matera e alla chirurgia del presidio ospedaliero Val D’Agri.
L’assessore Leone e i suoi dg ci dicano cosa intendono fare. Intendono forse chiudere in un colpo solo sia l’attività chirurgica e i trasferimenti secondari nel p.o. di Villa d’Agri che il reparto ginecologia dell’ospedale di Matera riallocando il personale in altre unità operative? Noi vorremmo evitare di presentare interrogazioni che, come dice il consigliere Bellettieri, danno troppo lavoro agli uffici regionali.
Ci vediamo però costretti per ruolo e funzione, anche questa volta, a presentare una interrogazione urgente, insieme ai colleghi Cifarelli e Polese, per chiedere lumi in merito alla sospensione dell’attività chirurgica p.o. di Villa d’Agri e alla chiusura del reparto ginecologia ospedale Madonna delle Grazie di Matera
Augurandoci, ad ogni modo, che l’assessore sia già al lavoro per ricercare soluzioni alternative che permettano di far rimanere funzionali e garantire i servizi non banali, in entrambi i presidi ospedalieri, nei mesi estivi, in due territori in cui aumenta, tra l’altro, esponenzialmente la popolazione turistica in aggiunta a quella residente”.
Così il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli:
“L’assessore regionale alla sanità, Rocco Leone continua a ciurlare nel manico. Fortunatamente c’è la registrazione dell’ultimo Consiglio regionale da cui è possibile recuperare l’esatta dichiarazione che egli ha rilasciato pubblicamente in merito alla realizzazione della radioterapia a Matera.
Sbugiardato dai fatti oggi vuole recuperare e giocare sull’equivoco, ma equivoci non ce ne sono: lui aveva detto che i fondi non c’erano per realizzare la radioterapia a Matera e così giustificava le ‘sue’ (e solo sue) necessità di rivedere il progetto, mentre oggi ammette che i fondi ci sono.
Quindi, non ci sono più alibi che giustificano il blocco.
Leone dica al direttore generale dell’Asm di approvare il progetto con delibera ed inviare alla Suarb gli atti per la gara”.