Il progetto Matera – Capitale Europea 2019 non si sta fermando, ma occorre fare di più.
Così Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera:
“La città dei Sassi rappresenta metaforicamente la porta verso il Metapontino e le spiagge joniche.
Matera Capitale Europea della cultura è un contenitore culturale.
Necessariamente occasione unica di sviluppo e valorizzazione della intera Provincia.
Il programma – progetto non si stà fermando solo alla città di Matera, ma anche nei comuni della provincia, ricchi anch’essi di preziose opere storico–culturali, tutte da valorizzare, ricordando che Matera, senza il territorio che lo circonda, è ben poca cosa.
La cultura è un percorso di conoscenza, la Basilicata ha sempre lottato perché la nostra città conservasse la sua identità, a partire naturalmente dai Sassi.
Ora è diventata una città che emoziona, stimola, fa pensare, e dalla frustrazione dell’appartenenza di qualche decennio fa siamo passati all’orgoglio dell’appartenenza.
Concetti nobili che però, senza treni e aeroporto, da soli non bastano a far crescere la città.
Il turismo potrebbe essere uno straordinario volano di crescita economica e occupazionale, ma la realtà è che ci sono forti carenze strutturali e amministrative da superare per valorizzare al meglio le risorse che abbiamo.
Certamente va servita: come si può essere capitale europea della cultura se non abbiamo strade e binari?
Servono 58 chilometri di strada e una rete ferroviaria efficiente e dove l’obiettivo di tutti è rendere nel 2020 accessibile la città ma, soprattutto, creare occupazione: e solo dietro gli investimenti c’è l’occupazione.
Se non si realizzano, Matera 2019 sarà solo una baldoria ludica.
Il ruolo che la Regione dovrà assumere nei prossimi anni con Matera capitale europea della cultura 2019 deve essere il particolare programmato potenziamento dei collegamenti ferroviari nel quadrilatero Potenza-Matera-Bari e Foggia.
Solo così per l’Ugl può avvenire il rilancio, il vero rilancio di una Regione che per 25 anni a gestione centro sinistra, troppo tempo, trascurata ed esclusa dai piani di potenziamento della mobilità di persone e merci, condizione indispensabile per il suo concreto sviluppo economico e culturale.
È un’occasione da non perdere”.