La nave Ocean Castle, battente bandiera di Malta e contenente grano di provenienza presumibilmente canadese, destinato all’industria alimentare italiana, alla fine approderà.
E’ quanto fa sapere il senatore Saverio De Bonis sottolineando, ancora una volta, come in base alla legislazione del paese nordamericano, è consentito l’uso della sostanza diserbante in pre-raccolta, in netto contrasto con le normative europee e italiane che in osservanza al principio di precauzione ne vietano l’utilizzo. (decreto del 2016 del Ministero della Salute):
“Al porto di Pozzallo le autorità marittime permetteranno lo scarico del grano canadese dalla nave Ocean Castle presso i sette destinatari.
A causa del forte sospetto della presenza di glifosate, il grano sarà stoccato nei silos degli acquirenti, in attesa dell’esito delle analisi tra quindici giorni.
Chi ci assicura che per allora quel grano non sia già stato miscelato e sia finito nella nostra catena alimentare?
La decisione di far attraccare la nave e non respingerla è gravissima, anche alla luce del fatto che già da un anno – secondo i dati di monitoraggio – è emersa chiaramente la presenza di sostanze nocive nel grano trasportato dalle navi canadesi che arrivano nei nostri porti.
A questo punto la ministra Grillo, responsabile della salute dei cittadini, ne deve rispondere in prima persona e dimettersi.
La legge parla chiaro.
Se quel grano contiene glifosate, come tutto ci induce a pensare, quella merce non va scaricata nei nostri porti ma restituita al mittente.
Al contrario, si fa letteralmente orecchie da mercante e si decide di fare gli interessi degli importatori in spregio delle leggi e soprattutto della salute dei cittadini.
Nel mio mandato da senatore mi sono attivato da oltre un anno, in tutte le sedi competenti per fermare questo scempio, e solo con il passaggio al gruppo indipendente ho liberamente proposto una mozione firmata da altri dodici senatori per chiederne la calendarizzazione che è stata puntualmente respinta da Lega e M5S.
Non mi sono arreso e ho continuato presentando un’interrogazione parlamentare al Ministro della salute, e intanto ho chiesto ai NAS di Ragusa e all’ICQRF di effettuare controlli approfonditi sul grano presente sulla nave.
Ho anche scritto all’Ufficio Dogane per avere informazioni precise e dettagliate.
Il mio impegno è sempre stato osteggiato sino all’espulsione dal movimento, impedendomi di combattere la mia battaglia in difesa della salute di noi cittadini.
E oggi che cosa succede?
Siamo al paradosso.
In Aula le nostre battaglie si scontrano contro un muro di gomma: la ministra inerte resta a guardare senza applicare le clausole di salvaguardia della salute dei cittadini.
Fuori, invece, l’europarlamentare M5S Dino Giarrusso, forse per nostalgia del suo passato da reporter d’assalto, si reca a Pozzallo a denunciare ciò che accade.
Se ai Cinque Stelle, veramente, l’arrivo di veleni sulle nostre coste non va giù, perché non chiedono conto ai loro referenti di governo?
Giarrusso, invece di farsi pubblicità alla Tv, dovrebbe domandare alla ministra Grillo quali sono le procedure per attivare le clausole di salvaguardia della salute, se le analisi effettuate nei porti sono accreditate, come mai si consente ancora l’attracco di queste navi visto che i monitoraggi hanno certificato la presenza costante di Glifosate, perché l’esito di questi monitoraggi non è reso pubblico, perché per tutelare la salute pubblica non ha richiesto il sequestro del grano, applicando il principio di precauzione e le clausole di salvaguardia della salute.
Capisco che il M5S si trova in grave difficoltà, una difficoltà creata dalla loro abnorme incoerenza, inesperienza e subalternità alla lega degli industriali, ma non si può pensare di essere di lotta e di governo sulla pelle dei cittadini.
Ecco perché a questo punto la ministra Grillo dovrebbe pensare, seriamente, di fare un passo indietro affinché questa assurda violazione delle leggi e del principio di tutela della salute dei cittadini abbia finalmente fine”.