Sempre più calda l’estate di Matera, per le prime riprese nei Sassi del nuovo film 007 “Bond 25” diretto da Cary Joli Fukunaga (subentrato a Danny Boyle) e che vede protagonista, ancora una volta, Daniel Craig.
Come ha ricordato lo stesso Sindaco Raffaello De Ruggieri:
“Bond 25 impegnerà 12 milioni di euro di investimento solo su Matera, coinvolgendo circa 100 strutture ricettive con 400 persone al lavoro per una produzione che sarà vista da oltre 150 milioni di persone nel mondo solo nelle sale cinematografiche, senza contare il circuito dell’home cinema e degli altri canali distributivi”.
Come è ormai noto, le riprese che si terranno anche nella vicina Gravina.
Nella città del grano e del vino la troupe resterà fino a fine Settembre.
Dagli inizi di Agosto, intanto, sono iniziate le operazioni di preparazione del set, tra l’area archeologica del Padre Eterno ed il Bastione Medievale, nel cuore dell’habitat rupestre.
C’è chi però non ha preso bene la notizia.
Polemiche si sono scatenate circa il rischio di vedere rovinati i preziosi siti archeologici dagli inseguimenti previsti dalla sceneggiatura.
La questione però non sembra preoccupare Alesio Valente, sindaco della cittadina, che su Facebook spiega:
“Oggi siamo persino sulla stampa internazionale per le riprese del nuovo film 007 a Gravina… per anni raccoglieremo i frutti di questa opportunità che abbiamo colto.
Eppure non capisco. Non capisco quelli che sono sempre contrari a tutti ed a tutto, il più delle volte per contrastare il sindaco.
Io non capisco: Gravina ha un’occasione unica, fare da sfondo (insieme a Matera, come Matera) al film di James Bond, che vuol dire visibilità in tutto il mondo, e come sempre inizia il martellamento dei contrari per partito preso, mentre tutta la Puglia ci invidia per l’opportunità che stiamo cogliendo.
Sia chiaro: non sfuggo alle domande.
Ed offro qualche chiarimento: tutti gli interventi sono stati preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza e si stanno svolgendo sotto l’occhio degli operatori della Soprintendenza.
Ogni attività è stata preceduta da studi analitici, anche del sottosuolo. Il ponte non è sempre chiuso al transito, ma solo quando ragioni di sicurezza lo richiedono.
Per quanto di sua competenza, il Comune ha dato in concessione l’uso di alcune aree oggetto di stabile occupazione, ricavandone un canone che potrà essere convertito in opera di pubblica utilità da realizzarsi nell’area archeologica, calcolato dagli uffici comunali sulla base di parametri prestabiliti.
Addirittura, si lamenta anche il fatto che Gravina non sarà citata nei titoli di coda, ma non è vero: è una delle condizioni poste anche nell’atto di concessione.
Insomma, ci sono tutte le condizioni per fermarsi a godere questa importante opportunità, pur senza abbassare la guardia a tutela del nostro patrimonio archeologico e dell’habitat rupestre.
Invece, c’è chi continua a dire no ed a diffondere notizie inesatte, quando non false.
Non capisco, ma non importa: andiamo avanti, con la coscienza pulita e la voglia di far bene il bene, per Gravina”.
Cosa ne pensate?