Come ogni anno, anche oggi, 27 Ottobre, si celebra la Giornata mondiale per il patrimonio audiovisivo (World Day for Audiovisual Heritage).
Proclamata dall’UNESCO nel 2005, nasce con il fine di sensibilizzare governi e società civile sull’importanza della tutela del patrimonio audiovisivo, in particolare presso le nuove generazioni.
I materiali che lo compongono, come tutti o forse più di altre fonti d’archivio, vanno maneggiati con estrema cautela, anche perché, spesso, sono manipolabili e manipolatori.
Un patrimonio da tutelare
Nonostante l’origine più che recente, oggi tale patrimonio è in pericolo.
Oltre la fragilità e il rapido deterioramento dei supporti, tra le cause che hanno già portato alla perdita di frammenti preziosi della storia e della memoria collettiva, di certo hanno influito: il progredire tumultuoso delle tecnologie, guerre, catastrofi naturali, incidenti e, infine, semplice negligenza.
Come valorizzare e conservare i documenti
L’Icbsa (l’Istituto per la Conservazione dei Beni Sonori e Audiovisivi) è uno degli istituti nazionali incaricati della valorizzazione e alla conservazione di questo particolare tipo di bene culturale.
Come recita il suo statuto, l’Icbsa ha il compito di:
“documentare, valorizzare e conservare il patrimonio sonoro e audiovisivo nazionale”.
Ad oggi, si attesta un patrimonio che vede depositati oltre 450000 supporti audio e video.
Tutto affinché la memoria storica e culturale del nostro paese non vada perduta.
Alle fotografie pensano anche istituti come l’Iccd (l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), attraverso:
- i fondi fotografici del Gabinetto Fotografico Nazionale;
- il fondo del Ministero della Pubblica Istruzione;
- i documenti dell’Aerofototeca nazionale e le 83 raccolte dei fondi storici;
- il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, con il suo Archivio fotografico.