“Quanti si ammalano di tumore devono sapere che è possibile preservare la fertilità dai rischi connessi alle cure antimorali e che la Basilicata deve garantire ogni opportunità di avere figli a chi ha avuto un cancro”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello, che nel corso della seduta del Consiglio regionale di Basilicata tenutasi ieri ha presentato una mozione che prevede “Misure dirette a tutelare la fertilità nei pazienti oncologici”.
Di seguito la nota integrale.
“In Basilicata, quest’anno, si stima siano diagnosticati 3100 nuovi casi di tumore con una sopravvivenza media, a 5 anni dalla diagnosi, del 63% per le donne e del 54% per gli uomini.
Valori, questi, sostanzialmente in linea con quelli che si riscontrano nel Paese e che testimoniano come la mortalità per tumore continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi grazie ad una più efficace prevenzione oltre che a miglioramenti terapeutici, ma che non devono far distogliere l’attenzione sugli effetti a lungo termine delle terapie antitumorali, sulla qualità della vita dei pazienti ed in particolare sulla necessità di conservare la fertilità degli stessi.
Purtroppo evidenze scientifiche dimostrano che – sotto il profilo della capacità riproduttiva dei pazienti che ne sono destinatari – alla crescente efficacia e complessità dei trattamenti antitumorali si associa anche una maggiore tossicità degli stessi
Si tratta di circostanze ben note al Ministero della Salute e al Consiglio Superiore di Sanità che invitano le regioni a garantire ai pazienti oncologici percorsi diagnostico assistenziale (PDTA) atti ad assicurare agli stessi, tra gli altri, la possibilità di preservare la propria fertilità mediante un percorso di crioconservazione degli spermatozoi e degli ovociti.
Di qui la necessità di istituire presso uno dei centri di fecondazione assistita del servizio sanitario regionale un centro di conservazione dei gameti e di promuovere una campagna di informazione rivolta ai pazienti e agli operatori del settore, al fine di divulgare la cultura della preservazione della fertilità in ambito oncologico, rendendo noto il centro specializzato della rete regionale al quale rivolgersi e mettendo a disposizione dell’utenza un numero telefonico dedicato che possa soddisfare ogni informazione richiesta”.