Matera 2019: “sono sotto gli occhi di tutti i risultati che si sono raggiunti, tanti e interessanti”

Matera capitale della cultura, un riconoscimento che ha dato alla Basilicata un’ampia visibilità nazionale e internazionale e una ventata di opportunità positive, dimostrando che settori quali la cultura e il turismo, legati a grandi e piccoli eventi, possono rappresentare fattori cruciali per la crescita dell’economia e dell’occupazione della regione.

Un’autentica possibilità di sviluppo per la Basilicata ma, a fine 2019, il dovere di interrogarsi su cosa possa esserci oltre “Matera 2019”.

Una sorta di provocazione che ha visto i relatori della seconda giornata dell’Assemblea delle Associazioni dei lucani in Italia, organizzata dal Consiglio regionale della Basilicata, e tenutasi a Roma, Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici.

Cooperazione Internazionale, della Regione Basilicata e Stanislao De Marsanich, presidente dei Parchi letterari italiani, interrogarsi e tracciare possibili scenari per affrontare la sfida della competitività anche nelle aree interne della regione, “sfruttando – come ribadito più volte durante gli interventi – al meglio le potenzialità di un patrimonio paesaggistico e culturale unico e dando la giusta visibilità ai piccoli borghi, straordinari narratori del territorio”.

Minardi ha sottolineato quello che è stata una vera e propria mission vissuta con impegno e determinazione, portare dentro il programma di ‘Matera 2019’ l’intera regione, con la giusta valorizzazione del patrimonio culturale e identitario:

“Tante le mete raggiunte con investimenti pubblici e privati, iniziative che hanno trasformato spazi e luoghi recuperati in luoghi vivi di produzione culturale e di creatività, nuove attività economiche connesse alla gestione dei beni culturali, occasioni di lavoro e possibilità di reddito.

Uguale l’attenzione posta sia al patrimonio culturale materiale sia a quello immateriale della regione. Rispetto a quest’ultima risorsa ci si è spesi tantissimo perché ha consentito di mettere sotto i riflettori tradizioni, riti linguistici, un patrimonio di saperi tecnici e artigianali.

Ovviamente, tanto ancora deve farsi e tanto in direzione delle aree più interne, luoghi della regione che per le loro straordinarie caratteristiche paesaggistiche e culturali, possono divenire fervidi laboratori di progettualità”.

La dirigente si è poi soffermata sul prezioso ruolo svolto dai parchi letterari:

“presidi che danno identità ai nostri paesini, che fotografano, attraverso noti personaggi, usi, costumi e tradizioni e dagli archivi pubblici, privati e quelli dei Comuni, luoghi capaci custodire e tramandare memorie ancora vive del territorio”.

“‘Il Parco Letterario” – scriveva James Hillman – ‘è un Parco dell’immaginazione. Con l’immaginazione possiamo pensare di vivere in un antico e gelido castello, di essere circondati dalla nostra corte, di seguire, in silenzio, il corteo funebre di Giosuè Carducci o di Isabella Morra o il ritorno a Itaca di Ulisse.

Ognuno di noi ha così mille anni, tanti quanti ne può avere un albero e conoscere tempi, luoghi e compagni dove la sua anima si sente e si sentirà sempre a casa propria’. E’ l’immagine a cui tiene molto il presidente dei parchi letterari italiani, Stanislao De Marsanich, intervenuto oggi durante i lavori.

Li ha definiti realtà viventi, cariche di fascino, in grado di far conoscere uomini e luoghi di una regione. Realtà, che nella regione Basilicata, svolgono un ruolo prezioso, di attrattori e di produttori di nuove occasioni di crescita.

Ha affermato De Marsanich:

“Ad Aliano, ad esempio sono stati aperti tre nuovi ristoranti di ottimo livello e accoglienti B&B. Segno che quanto vado affermando in ogni regione e cioè che il binomio ‘Personaggi letterari e territori” può diventare una formula di grande successo è pura verità.

Un modo per svelare potenzialità nascoste di una regione dal fascino antico e suggestivo.

Rispetto a ‘Matera 2019’ sono sotto gli occhi di tutti i risultati che si sono raggiunti, tanti e interessanti.

Un riconoscimento che ha creato un sistema di relazioni, idee e progetti di ampia portata.

Una filosofia che, nonostante gli sforzi della Regione, però non è arrivata in maniera piena alle aree interne del territorio. Adesso la nuova sfida che deve essere colta è quella di trasportare queste idee anche fuori, verso le future capitali della cultura, facendo veicolare i tanti esempi positivi raggiunti e proiettando la regione in ambiti internazionali.

Quando parlo dei parchi letterari durante manifestazioni, so con certezza che quella presentazione diventerà un vero e proprio spot pubblicitario in grado di richiamare viaggiatori curiosi, attratti dalle meraviglie che luoghi del sapere sanno trasmettere”.

Al dibattito sono intervenuti Rocco Sabia, Michele Santoro, Tommaso Ruggieri, Donato Vena, Paola Lisanti, Giancarlo Laurini, Michele Lapetina, Domenico Guglielmi, Francesco Donadio, Mauro De Salvo, Antonella Di Noia, Nicola Daraio e Francesco Arnau.