Nel materano artisti nazionali e internazionali nelle case dei cittadini di questi 2 Comuni

Dal 29 Novembre al primo Dicembre è in programma la terza tappa del progetto AltoFest Matera Basilicata 2019 che porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, attraverso residenze e spettacoli aperti al pubblico.

Dopo l’area del Vulture con Melfi e Venosa e la Val d’Agri con Moliterno e Sarconi, nel prossimo weekend il progetto si sposta nell’entroterra jonico, nei comuni di Tursi e Montalbano Jonico.

Tre famiglie per comune ospiteranno sei formazioni artistiche con i loro spettacoli di teatro, danza, arte performativa, in replica nelle tre giornate.

A Montalbano il collettivo artistico messicano Colectivo Querido Venado propone “Mr Arigato and Mrs Gozaimasu”, due giapponesi in uno spazio che non si trova da nessuna parte e che potrebbe essere ovunque.

Collocati nel vuoto, evocano l’esercizio contemplativo della ripetizione.

I loro corpi convergono in un dialogo assurdo, il loro movimento è robotico, preciso e sarcastico.

Entrambi, in sincronia precisa, modellano un paesaggio oscuro che sibila come l’autotune di un karaoke.

“Materia” dell’artista italiano Andrea Salustri è invece una coreografia per diverse forme di polistirolo ed un umano.

Esplora le possibilità di un materiale, il polistirolo, fino a renderlo vivo e protagonista dello spettacolo.

Il ruolo del performer scivola verso quello del facilitatore, e il focus viene continuamente negoziato fra oggetto, manipolatore, e manipolazione.

La compagnia spagnola Babirusa Danza si esibisce in “La naturaleza del silencio”, un’opera per quattro danzatori.

Il silenzio ha molte qualità.

C’è il silenzio tra due rumori, il silenzio tra due note musicali e il silenzio che si espande nell’intervallo tra due pensieri.

C’è il silenzio condiviso da due esseri umani quando entrambi hanno visto la stessa cosa, hanno provato la stessa cosa e hanno agito.

Tursi ospita Park Keito, che riunisce i lavori di Kotomi Nishiwaki e Miquel Casaponsa, presentando “NewAdays”, una riflessione su come si muovono gli esseri umani.

Dai movimenti inconsci, innati, da quelli coscienti di base, alla costruzione di movimenti più complessi legati alla comunicazione, ai rituali, alla danza, alle tradizioni e alla propria evoluzione.

Basato sul lavoro di Donna Haraway, Vinciane Despret, Tristan Garcia and Ilda Teresa de Castro, l’opera “Refugio” dell’artista nata alle Canarie Acerina Amador, nasce dalla necessità di creare uno spazio di riflessione attorno all’animale umano-non umano.

Una partitura coreografica realizzata da un corpo nell’era capitalista-preapocalittica e con desideri di nidi e giungla.

Un lampo di luce prima della possibilità reale di stare insieme.

Una delicata canzone di comunione.

Infine “Hombre, la riVelazione della luce” dell’artista padovana Claudia Fabris nasce dalla fotografia.

Se la luce è accecante l’ombra si fa rivelazione, capovolgendo la percezione consueta; punto di partenza per la trasfigurazione dell’ombra nella vita quotidiana di una casa, nel suo aspetto iconografico e simbolico.

Quanto ti esponi alla luce e allo sguardo determina la qualità e la quantità della tua ombra.

La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di Giovedì 28 Novembre (dalle 19:00 alle 21:00) nel Centro Polifunzionale “San Giuseppe” a Tursi, da un’Agorà: assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto.

La Falegnameria Ditursi a Montalbano, ospiterà invece, nella giornata di Domenica 1 Dicembre dalle 11:30 alle 12:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera.