Da ieri, 9 Dicembre 2019, grazie alla misura “Resto al Sud” per i professionisti under 46 è possibile presentare domanda per accedere a incentivi pensati per favorire la nascita di nuove imprese sul territorio.
Ecco di che cosa si tratta e come funziona.
Le domande, assieme a tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, vanno inviate a Invitalia, attraverso la piattaforma dedicata sul sito invitalia.it.
L’agevolazione non prevede una scadenza: le richieste ricevute saranno valutate in ordine cronologico di arrivo.
Il limite massimo d’età per accedere al beneficio è 45 anni.
Come anticipato dal Giornale di Sicilia, la misura è destinata a:
“chi vive in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o a coloro che vi si trasferiscono entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni se residenti all’estero, dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria”.
Possono richiederlo coloro che:
- non sono titolari di partita Iva per altra impresa;
- non hanno usufruito di altre agevolazioni negli ultimi tre anni;
- non hanno contratto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato;
- per le attività libero-professionali svolte in forma individuale, in aggiunta all’iscrizione all’ordine professionale è richiesta unicamente la partita Iva.
A darne notizia su Facebook il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano:
“La settimana si apre con una buona notizia.
Finalmente Sabato scorso (23 Novembre) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto su “Resto al sud”, una misura importante, che incentiva tutti i meridionali, fino a 45 anni, che vogliono aprire un’attività imprenditoriale nel Mezzogiorno.
Il decreto prevede che una parte del finanziamento sia a fondo perduto, per l’esattezza il 35 per cento dell’investimento.
Il 65%, invece, è demandata ad un finanziamento bancario, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi.
È una misura che ha funzionato, fin qui ha sostenuto l’avvio di oltre 4000 attività, e per dare un’iniezione nuova di fiducia al Sud è stata estesa sia dal punto di vista anagrafico che di quello delle attività, aprendo ai professionisti.
Lo aspettavate in tanti questo decreto, mi avete scritto e mi scuso se non ho risposto a tutti.
Avevate ragione a lamentarvi, questi ritardi amministrativi sono inaccettabili e per ovviare in LdB (Legge di Bilancio) abbiamo previsto, ai fini dell’ammissione alle domande, un’ulteriore estensione del requisito anagrafico per quest’anno.
Ora bisogna accelerare.
L’ho detto e lo ripeto.
Le nuove generazioni devono essere libere di andare, ma devono avere anche l’opportunità di tornare o di restare nel proprio territorio.
Ma quel ‘diritto a restare’ di cui parlo dal mio insediamento, non si realizza per decreto.
Ha bisogno di riprendere un cammino di sviluppo che sarà lungo, ma per il quale oggi abbiamo fatto un piccolo importante passo avanti”.