Presieduto dell’Assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Francesco Cupparo, si è tenuto in Regione l’incontro sulla vertenza Ferrosud, già concordato nella precedente seduta del 25 Novembre scorso.
Alla presenza di rappresentanti dell’azienda, delle organizzazioni sindacali e di una delegazione dei lavoratori aziendali, si è appreso che oggi il Tribunale di Matera ha notificato il decreto di fissazione termini per la presentazione, entro 60 giorni, del piano concordatario che prevederà un concordato in continuità.
L’assessore Cupparo ha formalizzato all’azienda la richiesta di poter incontrare l’eventuale partner che parteciperà al Piano di rilancio, mentre i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto il pagamento del saldo di Dicembre, l’anticipo del 90 % dello stipendio di Gennaio e i ratei della tredicesima maturati nell’anno 2019.
Formulata, inoltre, all’azienda, la richiesta di attivarsi velocemente presso il Tribunale per l’autorizzazione del pagamento degli stipendi arretrati presenti nel piano.
I rappresentanti di Ferrosud hanno fatto sapere che quanto richiesto potrà trovare accoglimento solo nel momento in cui la società potrà ottenere i prossimi incassi, previa verifica delle somme erogabili.
Il tavolo è stato aggiornato alle ore 11:00 del prossimo 23 Dicembre.
Ha commentato l’assessore Cupparo:
“Gli impegni che la Ferrosud ha preso con i lavoratori sono stati finora rispettati.
Ciò ci mette nelle condizioni sperare che siamo a buon punto. Momento importante è il previsto incontro del prossimo 13 dicembre al Mise.
Ci auguriamo che in questa occasione la proprietà aziendale possa prospettare soluzioni in grado di garantire tranquillità.
Prima della formalizzazione del piano, vorremmo incontrare il partener aziendale per capire se lo stesso sarà in grado di dare continuità alla Ferrosud.
L’augurio è che il calvario dei lavoratori finisca presto.
È una situazione che si protrae ormai da molto tempo.
Una mancata risoluzione, senza certezze per il lavoro e la dignità dei lavoratori, sarebbe un fatto grave che ci potrebbe mettere nelle condizioni di non poter più andare avanti con nessuna azione”.