Legambiente, con la sua campagna Pendolaria, ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale, presenta un dossier con quelle che sono le 10 linee ferroviarie peggiori d’Italia.
Ecco quanto emerge dall’indagine:
“I disagi per i cittadini sono ancora rilevanti da Sud a Nord: in troppe aree del Paese i treni, anno dopo anno, si riducono; i tempi di percorrenza si allungano, con la conseguenza che sempre più persone abbandonano questa modalità di trasporto perché trovano convogli sempre più affollati, vecchi e con continue cancellazioni.
Il risultato è che molti sono così costretti a spostarsi in auto o pullman con evidenti ripercussioni anche sull’inquinamento delle nostre città.
A completare la classifica delle 10 linee peggiori, che nel complesso coinvolgono oltre 3 milioni di pendolari, troviamo tratti ferroviari che coinvolgono tutta la Penisola: la Milano-Chiasso, la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, la Genova-Ovada-Acqui Terme, la Verona-Rovigo, la Terni-Sansepolcro, la Battipaglia-Potenza-Metaponto, la Agrigento-Palermo.
La linea Battipaglia-Potenza-Metaponto, lunga 199 km, elettrificata ma a binario unico, è l’unica linea con impianti di buon livello in Basilicata ma gli interventi previsti per la velocizzazione e potenziamento non hanno al momento copertura finanziaria.
Si tratta di una linea di fondamentale importanza in particolare per i pendolari lucani visto che attraversa l’intera regione collegando centri urbani e sedi industriali di rilevanza nazionale, creando l’interconnessione tra il porto di Taranto e lo Jonio con il versante tirrenico.
Purtroppo su questa linea, anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise, la lentezza dei treni è disarmante, con convogli che non raggiungono i 50 km/h di velocità di media e impiegano 1 ora e 50 minuti per collegare i 120 chilometri tra Potenza a Salerno; mentre tra Potenza e Metaponto i tempi di percorrenza sono di 1 ora e mezza per 107 km.
Risulta quindi fondamentale intervenire per adeguare il tracciato, con riduzione delle pendenze ed aumento dei raggi minimi, come previsto dai piani di RFI.
Il problema in questo caso è che il fabbisogno economico per gli interventi di potenziamento ammonta a circa 855 milioni di euro, con soli 32 milioni già assegnati ed una situazione progettuale ferma a livello preliminare.
Ma tra le linee peggiori d’Italia va inserita anche la Foggia-Potenza, di 118 km di lunghezza (di cui 65 in Basilicata) non elettrificata ed a binario unico.
Si tratta del principale collegamento ferroviario tra Puglia e Basilicata e per questo sono previsti lavori di elettrificazione ed adeguamento per il traffico merci, ma il cronoprogramma prevede la loro conclusione non prima del 2023.
Al momento circolano quindi treni diesel vecchi, che spesso sono la causa di ritardi e soppressioni”.
Cosa ne pensate?