Si è tenuto ieri, 29 Gennaio 2020, presso il Centro Studi e Conservazione della Biodiversità di Parco dei Monaci, l’incontro promosso dalla Regione Basilicata con i rappresentanti dei cinque parchi lucani per discutere della gestione dei numerosi branchi di cinghiali presenti sul territorio.
Obiettivo dell’incontro è stato quello di divulgare le pratiche, al momento in fase in attuazione da parte del Parco della Murgia Materana, ai rappresentanti dei Parchi riuniti, al fine di condividere metodologie, risolvere comuni problematiche e confrontarsi sulla gestione della tematica nei rispettivi territori, nonché presentare il progetto attuativo, frutto dell’attenta e lunga ricerca del Parco materano, come know how e patrimonio di conoscenza a disposizione dell’intero territorio regionale.
Scopo comune ai cinque Parchi lucani, (Parco Nazionale del Pollino, Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Parco Regionale del Vulture e Parco della Murgia Materana) è la tutela della biodiversità presente nei rispettivi territori, minacciata dal sovrabbondante numero di cinghiali che ne altera i delicati equilibri, sia in termini di distruzione di colture, che di sopravvivenza di fauna e di alterazione di habitat di interesse comunitario.
È necessario, dunque, ridurre drasticamente la popolazione dei cinghiali, per limitare lo squilibrio ecologico che questa specie genera, oltre che risolvere tutte le problematiche legate all’allevamento ed all’agricoltura.
A questo scopo, l’Ente Parco della Murgia Materana si è attivato, mutuando dall’esempio maremmano, per lo sviluppo di un iter operativo, condiviso e favorito dall’Ufficio parchi della Regione Basilicata, volto alla cattura dei capi presenti nel proprio territorio mediante l’installazione di gabbie/trappola.
Le gabbie consentono la salvaguardia ed il benessere dei capi catturati, sono facilmente smontabili e reinstallabili in altra posizione, così da massimizzare le catture, e consentono il prelievo agevole dei cinghiali per la traslocazione.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’ufficio veterinario ed igiene degli alimenti della Regione Basilicata e del Dipartimento di Prevenzione Sanità Animale delle ASL di Matera, con i quali l’Ente Parco della Murgia Materana ha intrapreso, sulla tematica, un proficuo rapporto di stretta collaborazione al fine di rendere snelle le procedure amministrative ed aumentare l’efficienza del controllo della specie sul territorio.
Il Presidente del Parco della Murgia Materana, il dott. Michele Lamacchia, nel ringraziare i convenuti e la Regione per il riconoscimento di merito su questo programma di gestione della tematica, ha sottolineato che la buona riuscita del progetto si deve anche allo stretto rapporto intercorso tra il Parco e l’Associazione dei Proprietari della Murgia Materana, i quali hanno contribuito alla redazione del piano ed hanno accettato di ospitare all’interno delle proprie aziende alcune gabbie/trappola.
Il numero dei proprietari che hanno accettato è superiore a quello delle gabbie/trappola fin ora prodotte, cosa che fa ben sperare nel successo della pratica, la quale per essere efficace e ridurre considerevolmente il numero dei capi presenti sul territorio, dovrà necessariamente essere capillare, in modo da riportare ad una consistenza tollerabile le popolazioni di cinghiali compatibilmente ai delicati equilibri della biodiversità.
Il Presidente Lamacchia ha, inoltre, evidenziato l’importanza di questi incontri come indice della profonda volontà di interloquire tra gli Enti Gestori delle Aree Protette del territorio lucano, anche con l’autorità Regionale e gli altri Enti preposti, al fine di sintetizzare e confrontare le reciprocità e le difficoltà in un dialogo costruttivo e di scambio delle esperienze