“L’assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, ha promosso ieri, 26 febbraio, un tavolo tecnico per discutere e tentare di risolvere le problematiche inerenti al servizio di raccolta rifiuti ed igiene urbana nell’area metropolitana di Matera – Sub Ambito 1 (Matera, Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico).
Al tavolo, con i consiglieri regionali Enzo Acito e Giovanni Vizziello, anche i rappresentanti dei Comuni di Matera, Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico, del Consorzio nazionale servizi, gestore del servizio nel Sub Ambito 1, i dirigenti dei competenti Uffici del dipartimento ambiente e Canio Santarsiero, Amministratore dell’Egrib (Ente di Governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata)”.
Nel darne notizia il consigliere regionale di Forza Italia, Vincenzo Acito aggiunge che:
“Vanno chiarite innanzitutto le competenze che spettano ai singoli enti: alla Regione il compito di pianificare i flussi dei rifiuti di conferimento verso gli impianti di trattamento e smaltimento, al fine di evitare una ‘deregulation’ nella gestione delle discariche regionali.
Nella fattispecie, la Regione ha disposto che siano rispettivamente la piattaforma di Matera, per il solo comune di Matera, Tricarico, per Tricarico Irsina e Ferrandina, e Colobraro per Bernalda, il recapito finale dei rifiuti indifferenziati”.
Il Consigliere Acito punta a specificare i termini del confronto avvenuto ieri in Regione fra le parti, e continua:
“ai comuni la facoltà di modificare detto recapito, con opportuna comunicazione alla Regione, nel caso in cui ci sia indisponibilità temporanea degli impianti da questa individuati.
E’ il caso di Tricarico, chiuso temporaneamente per manutenzione, o della stessa Matera, che fronteggia il problema di una sanzione che l’UE potrebbe imputare al Comune se si riaprisse la discarica di La Martella senza operare gli opportuni adeguamenti previsti dalla normativa europea.
La Regione non può nè deve entrare nel merito di quale discarica sceglie il comune di Matera per far confluire i propri rifiuti indifferenziati.
C’è l’ipotesi di utilizzare l’impianto pubblico di Colobraro, a seguito alla manifesta disponibilità del Sindaco Andrea Bernardo, ma Matera si riserva di decidere, speriamo lo faccia in tempi brevi”.
Il Consigliere Acito aggiunge:
“Matera rappresenta, di fatto, il tema più ‘urgente’rispetto al Sub-Ambito 1.
La città registra già una Tari che ha già fatto registrare aumenti record, fino al 20 per cento su base annua.
Abbiamo inoltre appreso, nel corso dell’incontro, che il comune di Matera non vuole più utilizzare la piattaforma del tritovagliatore.
Acquistato dal Comune di Matera nel 2016, al costo di 1.5 milioni di euro, ha la finalità di separare i rifiuti indifferenziati per consentirne lo smaltimento in piattaforme dedicate e autorizzate, anche fuori Regione a prezzi agevolati. Non si comprendono le ragioni di questo annunciato, e per noi immotivato, ‘mancato utilizzo’ del tritovagliatore, in piena efficienza, ma che vediamo ora condannato all’abbandono.
Il Comune di Matera, in tutta questa vicenda, ha delle responsabilità precise, che non vanno confuse con il paravento di un’inesistente e strumentale finalità da campagna elettorale, come affermato dall’assessore Tragni nel corso dell’incontro.
Qui si tratta di tutelare ‘le tasche’ e la salute dei cittadini.
In merito alla Tari, vale poi una ulteriore considerazione: l’attuale gestore per il Comune di Matera è il Consorzio nazionale servizi di Bologna, ed è stata annunciata per oggi la distribuzione di kit per la differenziata ed un incontro di presentazione del nuovo servizio alla cittadinanza.
Questa nuova gestione dovrebbe far abbassare i costi, passando dai euro 12.314. 898,24 su base annua iva compresa, con la raccolta differenziata al 17 per cento, agli attuali euro 9.191.205,00 su base annua iva compresa, con la raccolta differenziata al 65 per cento.
Con un conseguente risparmio di 3 milioni, che immaginiamo andrà a vantaggio dei cittadini, sotto forma di riduzione della Tari. Non è ipotizzabile che, invece, questo risparmio venga stornato a copertura dei costi della fase gestionale e per il conferimento a discariche dei rifiuti.
Questo è quanto emerso durante l’incontro in Regione con i sindaci dei comuni dell’ambito 1, e nessuno ha chiesto né imposto la riapertura della discarica di La Martella, tanto per chiarezza”.