Una tigre, a New York, nello zoo del Bronx, è risultata positiva al coronavirus.
Come riporta Tgcom24:
“A darne notizia – confermata poi anche dallo stesso zoo – la fondazione Wildlife Conservation Society che lavora in tutto il mondo a progetti mirati per tutela della vita naturale.
I risultati del tampone sono stati confermati dal Servizio veterinario nazionale.
La tigre malese si chiama Nadia, ha 4 anni ed è il primo animale a risultare contagiato negli Usa.
Sotto osservazione anche altre tre tigri (la sorella Azul e due esemplari di tigre siberiana) e tre leoni africani ospitati nella stessa struttura: tutti hanno mostrato sintomi simili a quelli di Nadia, a partire da una tosse secca e da una crescente inappetenza, spiegano gli esperti.
Possibile contagio da membro staff asintomatico
I sospetti su chi abbia potuto trasmettere il virus al felino ricadono su un membro dello staff dello zoo addetto alla cura dei grandi animali, inizialmente asintomatico ma che di recente ha mostrato alcune difficoltà respiratorie legate al Covid-19.
I problemi di Nadia sono iniziati intorno al 27 marzo e ora l’animale sta ricevendo gli adeguati trattamenti.
Non si teme per la sua vita e le previsioni dei veterinari sono di una pronta guarigione.
Nessun test è stato effettuato sugli altri animali sotto osservazione perché nei felini è necessario ricorrere all’anestesia generale che comporta molti rischi per la loro vita.
Al momento non c’è alcuna prova che i grandi felini, altri animali esotici o anche gli animali domestici possano trasmettere il virus e infettare un essere umano.
La struttura è chiusa dal 16 marzo
Comunque, hanno chiarito i responsabili del Bronx Zoo, ‘adeguate misure preventive’ sono state messe in campo per tutto lo staff che si occupa degli animali ospitati nella grande struttura di 107 ettari e realizzata nel 1899.
Misure volte anche a proteggere gli altri animali presenti.
Nessun pericolo invece per il pubblico, visto che lo zoo, come gli altri giardini zoologici di New York (compreso quello dentro il Central Park di Manhattan) è chiuso dal 16 marzo a causa della pandemia.
Il Dipartimento dell’agricoltura americano ha quindi rassicurato che non ci sono rischi per nessuno.
I contagi uomo-animali
Come riporta la Bbc, si tratta di un caso insolito, perché fino a questo momento sono state molto rare le trasmissioni del virus dall’uomo agli animali.
In precedenza, alcuni casi erano emersi a Hong Kong, tra cui quello di un cane risultato positivo, ma con sintomi molto lievi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che non ci sono prove che cani o gatti possano trasmettere il virus all’uomo.
Diversi esperti hanno invece avvertito che potrebbe rappresentare una minaccia per alcuni animali selvatici come i grandi primati, sostenendo che sono necessarie misure per ridurre il rischio per gorilla, scimpanzé e oranghi”.