Michele Petraroia (ANPI), Gerardo Melchionda (LIBERA) e Stefano Lopes (Unione Degli Studenti) scrivono al Prefetto di Potenza, al Prefetto di Matera, al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata e all’Assessore all’Agricoltura Regione Basilicata.
Questo ciò che denunciano:
“Le condizioni dei lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, nella Regione Basilicata, in particolare nel Vulture-Alto Bradano e nel Metapontino, sono molto spesso gravissime.
I luoghi in cui sono costretti a vivere sono insalubri e indecenti.
Il rischio che il Covid-19 arrivi in quegli aggregati, tramutandoli in focolai della pandemia, è motivo di fondata apprensione.
Per questo, Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie, l’ANPI e l’UDS, chiedono tutele reali.
Non si deve lasciare indietro nessuno, meno che mai gli ultimi, già fortemente sfruttati.
Essi sono per noi indispensabili poiché assicurano il rifornimento alimentare di tutto il paese.
Occorre un intervento immediato e concreto per tutelare la salute dei migranti.
È una questione di sicurezza, oltre che di civiltà, perché i ghetti possono diventare dei focolai a causa delle pessime condizioni sanitarie in cui sono costretti a vivere.
Occorre rafforzare, altresì, le misure di contrasto al fenomeno del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura.
Fra pochi giorni inizia la raccolta degli ortaggi, necessita maggiore manodopera per la raccolta delle fragole nel Metapontino e nella zona di Policoro e iniziano i lavori per la preparazione del terreno e semina dei pomodori.
Occorre fare presto e trovare, il prima possibile, i mezzi e le risorse per far fronte a questa emergenza sanitaria e di civiltà.
Assume, di nuovo, carattere di urgenza una regolarizzazione definitiva di questi lavoratori per far emergere chi è costretto a vivere e lavorare in condizioni di irregolarità.
Sarebbe una misura di giustizia e di salvaguardia dellinteresse nazionale.
È necessario che le Istituzioni ricordino che chi arriva da noi cerca una speranza, una libertà, una dignità, una terra promessa”.