Lo sport come il nuoto sta vivendo un momento di grande difficoltà per lo stop generale imposto dal diffondersi del coronavirus.
La FINP Basilicata, guidata dal Delegato regionale Mario Giugliano:
“tenuto conto delle continue e numerose versioni delle linee guida per la riapertura degli impianti natatori teme che nella nostra Regione Basilicata, prende atto che gli impianti sportivi natatori non riapriranno nel prossimo futuro.
In attesa di capire come andrà a finire, la FINP si interroga sulle possibili conseguenze di questo stop, in quanto potrebbe danneggiare soprattutto i ragazzi che, con grossi sacrifici per loro e per i genitori, si erano avvicinati in quest’ultimo anno allo disciplina regina: il NUOTO”.
Secondo il Delegato FINP Basilicata, Mario Giugliano:
“Il lavoro fatto da tutta la delegazione Regionale di Basilicata del Nuoto Paralimpico è stato buttato via a causa di questo periodo di fermo imposto dal COVID19 e il danno maggiore è stato causato ai nostri ragazzi (circa un centinaio) che vedevano in questa attività una valvola di sfogo e di totale distacco dai loro supporti personali utilizzati su terra ferma (stampelle, sedie a rotelle, arti artificiali, accompagnatori, ecc…) per vivere.
Ad oggi tutti gli impianti sportivi sono chiusi ed i gestori sono in ginocchio perché al momento non si intravede alcuna prospettiva futura di apertura delle piscine.
Se questa chiusura dovesse perdurare ancora a lungo, e qualora i gestori del territorio non dovessero trovare dalla loro parte gli Enti istituzionali proprietari, ed un aiuto concreto in finanziamenti, il rischio è che i diversamente abili vicini al nuoto potrebbero perdere tutti quei vantaggi che, in quest’ultimo anno, hanno agevolato la loro situazione fisica e morale.
I ragazzi tornerebbero a stare chiusi in casa rivivendo così l’isolamento.
Lo sport paralimpico, ed il nuoto in particolar modo grazie all’assenza di gravità, hanno permesso a loro una crescita ed un una visione della loro situazione totalmente diversa.
Le piscine sono strutture a forte impatto di gestione a causa degli alti costi dell’energia e dell’acqua, quindi i gestori, non avendo certezze di affluenza e di supporti economici per le riaperture, non potranno garantire la continuità della gestione oppure non potrebbero avere la forza economica di sostenere per lungo periodo la riapertura.
Anche la politica, a partire dal ministro Spadafora, non dà certezze ai gestori, e tanto meno ai nostri ragazzi disabili.
Questi infatti hanno necessità di un rapporto 1/1 in acqua, soprattutto ravvicinato, ma così finiscono per non avere certezze sulla didattica ravvicinata necessaria alla loro sicurezza ed al loro miglior apprendimento.
Gli annunci finora fatti dal governo non sono ancora stati resi operativi del tutto.
Il mondo del nuoto paralimpico lucano conta di otto società sportive sparse sul territorio regionale, in cui collaborano numerosi tecnici e tante altre figure assistenziali.
Le società affiliate alla FINP offrono tutto campo servizi alle famiglie ed ai ragazzi diversamente abili, che oltre al sociale mirano anche alla loro cura del benessere.
A questo punto chiediamo al Governo nazionale di accelerare i tempi per le riaperture degli impianti, rendendo le linee guida più chiare possibili ed alla portata della disabilità; si chiede inoltre alle istituzioni regionali, provinciali e comunali di poter supportare, con l’utilizzo di fondi agevoli le società ed i gestori in questa fase di ripartenza.
Il Comitato Italiano Paralimpico ha deliberato uno stanziamento di 5 milioni di euro in favore delle Federazioni e Discipline Sportive che svolgono attività paralimpica finalizzato al sostegno dell’associazionismo sportivo di base, in particolare delle società sportive che promuovono lo sport paralimpico nei territori e che, a causa dell’emergenza COVID-19 si trovano ad affrontare gravi difficoltà economiche.
A livello nazionale il Cip (Comitato Italiano Paralimpico) fa leva su oltre un milione di praticanti tra atleti professionisti e non.
La Basilicata ne conta più di un centinaio che gravitano su una quindicina di piscine e che danno lavoro ai tecnici Finp, se ne contano circa cinquanta in tutta la regione.
Il nuoto paralimpico lucano fa affidamento sulla riapertura degli impianti soprattutto grazie al nuoto degli atleti normodotati (FIN), con una maggiore presenza in vasca, che garantisce il supporto economico ai gestori.
Questa presenza permetterà ai meno numerosi frequentatori disabili il ritorno alla disciplina natatoria principalmente ad uso salutare, sociale e anche agonistico.
L’obiettivo è supportare i gestori degli impianti natatori con finanziamenti, contributi e quant’altro, affinché possano riaprire il più presto possibile le loro strutture, senza però perdere di vista, a garanzia della salute dei ragazzi diversamente abili e di chi li affianca in questa avventura sportiva e di coloro che frequentano gli impianti, l’applicazione delle nuove normative sanitarie, augurandosi che le stesse siano il più possibile compatibili con gli impianti lucani esistenti”.
Il Presidente Nazionale della FINP, Roberto Valori (vice Presidente del CIP Nazionale) ha detto:
“Ritengo sia stata un’ importante decisione e dimostrazione che in questo momento di grande difficoltà, tutta la famiglia del CIP ha voluto essere vicina alle Società che sono il vero cardine della nostra realtà.
Ringrazio sentitamente con forza e vigore il Presidente Luca Pancalli, il Segretario Generale Juri Stara e tutta la Giunta per aver dimostrato ancora una volta una grandissima sensibilità e attenzione in questo particolare momento della nostra storia “.