Basilicata: “Dall’emergenza Covid-19 non si può uscire solo con strumenti assistenziali. La competitività deve essere la nostra ossessione”

Il consigliere regionale, Luca Braia, capogruppo di Italia Viva, dichiara:

“La competitività del sistema Basilicata deve essere la nostra ossessione per questi anni a venire.

Dall’emergenza Covid-19 non si può uscire solo con strumenti assistenziali, ci vuole immediatamente un piano di sviluppo lungimirante che utilizzi tutte le risorse economiche esistenti e ciò che in questo periodo sarà possibile recuperare.

Anche attraverso la rimodulazione dei fondi europei disponibili in maniera virtuosa e incentivando gli investimenti nei settori più congeniali per la nostra regione oltre che la sana occupazione, finalizzando la spesa in formazione, innovazione, ricerca e comunicazione, semplificando soprattutto la burocrazia.

I 56 milioni di euro utilizzati per finanziare i due bandi appena pubblicati dalla Regione con riconoscimento di contributi a fondo perduto su turismo e piccola impresa, mi auguro possano essere utili a tamponare l’emergenza.

Ho forti perplessità su alcuni aspetti legati alla non finalizzazione della spesa e sulla modalità di dimostrare e attestare i ricavi.

Senza però voler fare polemiche inutili, ora bisogna evitare di continuare su questa strada che ha un senso esclusivamente per affrontare la pura emergenza.

Tutti dobbiamo essere consapevoli e a conoscenza del fatto che queste risorse sono state sottratte a pacchetti di progetti presenti nell’asse ‘Agenda digitale’: 14 milioni di euro dagli investimenti per la infrastrutturazione di impianti di produzione energia per immobili pubblici (scuole, palestre ecc.), 12 milioni di euro dal sistema informatico per la bigliettazione integrata del trasporto pubblico e circa 5 milioni che resteranno definanziati, almeno sino a luglio 2021.

Da ben 13 mesi attendiamo un piano strategico dal governatore Bardi, il quale prima dichiara in Consiglio di non volere concertazione né con i sindacati né con le parti datoriali, salvo poi richiamarli a fare incontri di settore, escludendo la rappresentanza politica di minoranza dai confronti finalizzati allo scopo.

Le altre regioni stanno ricominciando a correre mentre noi arranchiamo nella confusione generale con le ordinanze che si rincorrono, a volte anche contraddittorie, invece di meglio sistematizzare la favorevole condizione di sicurezza che la Basilicata – grazie ai lucani – può vantare e che dovrebbe essere al centro di una poderosa campagna di comunicazione del brand ‘Basilicata Sicura’, per far ripartire come meritano il commercio, l’agroalimentare e soprattutto il turismo, settori da cui dipende oltre il 30% del Pil regionale.

E’ il tempo, piuttosto di spingere sull’acceleratore per sbloccare i pagamenti, gli appalti pubblici, gli investimenti da orientare nella direzione della competitività proprio del sistema Basilicata.

Utilizzando strumenti come il credito d’imposta automatico regionale per la spesa su innovazione e ricerca, la riduzione dei costi dei servizi e dell’energia e la de-contribuzione sulle assunzioni, favorendo l’aggregazione, incentivando e semplificandole le procedure per l’ampliamento delle imprese esistenti e l’insediamento di nuove.

In questa direzione ritengo essere assolutamente fuori luogo quanto anticipato in una lettera rivolta ai cinque Cluster tecnologici – il 20 maggio scorso – dall’Assessore Cupparo.

Si prospetta l’ipotesi di definanziare, seppure ‘solo’ per 14/16 mesi, ammesso fosse giuridicamente possibile e per 25 milioni di euro, i due bandi dell’Asse 1 la cui (scaduti lo scorso settembre) e a cui hanno partecipato con 12 raggruppamenti ben 150 imprese lucane, insieme agli enti di ricerca. Bandi di cui si attendeva solo la selezione e la partenza delle progettualità.

Condivido integralmente quando attestato e auspicato nei documenti consegnati e negli interventi dei rappresentanti dei Cluster Tecnologici (Raffaele Vitulli per industria culturale e creativa, Luigi Marsico per l’energia e Domenico Lazzazzera per bioeconomia in rappresentanza dei Cluster dell’Energia e dell’Aerospazio) in audizione in seconda Commissione sull’avanzamento delle attività dei Cluster all’interno della Strategia S3 (Smart Specialization Strategy), giovedì scorso.

Mai come adesso, soprattutto dopo l’emergenza coronavirus, diventa assolutamente e ancora più decisivo e improcrastinabile, dopo 8 mesi di attesa e 12 mesi di preparazione dei raggruppamenti e delle progettualità, dare seguito a quanto previsto nella strategia S3.

Si completino le valutazioni per finalmente finanziare i progetti delle imprese che avranno così la possibilità di fruire di quella simbiosi tra pubblico e privato e, parallelamente, della coesione tra imprenditoria, ricerca e politica, l’unica capace di generare innovazione grazie alla ricerca applicata in grado di generare sviluppo tecnologico e innovativo reale, garantendo competitività al sistema delle 150 imprese coinvolte della nostra Basilicata.

Frazionare e distribuire senza una visione di sviluppo regionale le risorse laddove disponibili, non può far parte delle politiche di una regione che vuole evolvere e che deve competere con il suo sistema economico a livello nazionale ed internazionale.

Piuttosto vanno resi premianti e sempre più protagonisti anche della programmazione futura, questi modelli aggregativi ricerca-impresa pubblico-privato come quelli rappresentati dai Cluster, che hanno colto l’opportunità offerta dalla programmazione Europea 2014/2020 e che, se sostenute, potranno essere pronti a cogliere tutte le crescenti opportunità riservate dalla prossima programmazione 2020/2027, proprio a questi modelli economici innovativi”.