Lo aveva annunciato, nei giorni scorsi, la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti:
“Lo abbiamo detto a più riprese durante tutti questi mesi di preparazione del FamilyAct e il Rapporto Annuale Istat presentato oggi ci aiuta a raccontare i problemi che abbiamo visto nel Paese e le opportunità che abbiamo di poterlo cambiare.
Proprio per dare una risposta compiuta e a più livelli alla complessità di questi problemi è nato il Family Act con le sue cinque direzioni, che sono quelle su cui puntare per invertire la rotta.
A partire dalla prima, con l’assegno universale, urgente per contrastare la denatalità e dare stabilità e prospettiva alle famiglie.
Sostegno economico e educativo ai giovani, perché non siano più ai margini ma cittadini protagonisti realmente abilitati a progettare il loro futuro.
Una prospettiva di lavoro equo, donne e uomini insieme, rendendo più equilibrati i tempi della vita personale e quella lavorativa.
Per tutti.
È questa la strada sulla quale abbiamo voluto portare il Paese e i dati di oggi ci offrono quella consapevolezza ulteriore che la strada scelta è necessaria e assolutamente prioritaria.
È il tempo di una coscienza collettiva che cambi la rotta, perché la nuova rotta sia quella che tutti vogliamo”.
Come dichiarato dallo stesso ministro durante la trasmissione Agorà, ecco in che cosa consiste la nuova misura pensata per le famiglie:
“L’assegno universale prevede che le famiglie ricevano un assegno per ciascun figlio dalla nascita ai 21 anni di età.
È prevista una maggiorazione dal terzo figlio.
Nel caso di figli disabili l’assegno universale prevede una maggiorazione tra il 30 e il 50%, e sarà esteso per tutto l’arco della vita.
Sarà erogato con semplicità a tutte le famiglie, senza dover fare nulla di particolarmente complicato per ottenerlo.
Stiamo lavorando perché arrivo dal prossimo anno”.
Sulla cifra ancora poche certezze, si pensa ad un assegno che si aggiri intorno ai 200 e i 250 euro mensili.
Cosa ne pensate?