Sono 130 le opere prioritarie sbloccate dal Governo e inserite in “Italia veloce”: il piano di investimenti messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il rilancio dell’economia.
Come dichiarato dal premier Giuseppe Conte:
“Il decreto che abbiamo approvato è un trampolino di lancio per un’Italia più semplice, per un’Italia che corre.
I funzionari pubblici sono ora incentivati a sbloccare le opere strategiche, senza paura di firmare carte e atti; le procedure di appalto sono più snelle e veloci; i cantieri sospesi per contenziosi in Tribunale vengono comunque ultimati a beneficio dei cittadini.
Misure concrete, che consentono di accelerare sin da subito su 130 opere pubbliche strategiche: vuol dire cantieri, posti di lavoro, miglioramento della vita nei territori che aspettano da troppo tempo collegamenti ad alta velocità, nuove strade, scuole e ospedali.
È vero, alziamo i limiti di velocità per permettere al Paese di accelerare, ma fissiamo dei paletti ancora più robusti su trasparenza e legalità: non vogliamo offrire nessuno spazio agli appetiti criminali.
Prevediamo un rapporto più immediato fra cittadini, imprese e Pubblica amministrazione.
Deve essere tutto a portata di click: basta un’app sul telefono e l’incrocio delle banche dati per eliminare tante scartoffie e le file agli sportelli.
Viaggiano più spedite anche le procedure per i lavori per la banda larga, per le fonti rinnovabili, per le bonifiche ambientali.
Ho sempre detto che non possiamo ripristinare la normalità.
La normalità per l’Italia, negli ultimi anni, ha significato trotterellare sempre al di sotto della media europea.
È il momento di scattare: dobbiamo farlo per noi stessi.
Siamo un Paese dalla forza immensa”.
In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il Presidente Conte ha dichiarato:
“Nella parte più corposa del programma, quella del Mit appunto, si va dai porti alle direttrici ferroviarie (come il nodo di Genova, il Terzo Valico di Giovi, la Pontremolese e la Palermo-Catania-Messina) fino agli aeroporti, alle città metropolitane e alle strade e autostrade (come la Pedemontana lombarda, il potenziamento a 4 corsie della Salaria, la Salerno-Potenza-Bari).
Tra le opere strategiche ci sono la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina”.
Come riporta in dettaglio Repubblica:
“Sono 36 le opere commissariate elencate nel piano di infrastrutture messo a punto dal Mit.
Si tratta di 12 opere idriche (dighe o acquedotti) di nuova realizzazione o di messa in sicurezza, 15 opere ferroviarie (valico di Giovi, Napoli-Bari, Roma-Pescara e via dicendo) e 9 infrastrutture stradali come la Grosseto-Fano, la Roma-Latina, la SS106 Ionica e la Tarquinia San Pietro in Palazzi.
Anche in questo caso, il numero è da integrare con le opere che riguardano gli altri dicasteri per una cinquantina totale.
Tra le opere idriche di nuova realizzazione o di cui è previsto il completamento, il Mit ha inserito nell’elenco la Traversa Lago d’Idro (BS), la diga di Maccheronis (NU), la diga di Monti Nieddu (CA), quella di Medau Aingiu (CA) e di quella di Pietrarossa (EN-CT).
Viene inoltre disposto l’incremento della sicurezza di grandi dighe esistenti: Cantoniera (OR), Rio Olai (NU) Rio Govossai (NU), Rio Mannu di Pattada (SS) e Monte Pranu (OR).
Viene considerato decisivo l’incremento della sicurezza dell’approvvigionamento potabile dell’Acquedotto del Peschiera e il Mose per la salvaguardia di Venezia.
Tra le opere ferroviarie figurano invece il raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova; il completamento dei lavori del nodo ferroviario di Genova e il collegamento dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il porto di Genova; il completamento del raddoppio della Genova-Ventimiglia e del raddoppio della Pontremolese; la chiusura dell’anello ferroviario di Roma; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali sulla linea Salerno-Reggio Calabria; la linea Palermo-Trapani via Milo; la realizzazione dell’asse AV/AC Palermo-Catania-Messina; il potenziamento della linea Fortezza-Verona; il potenziamento della linea Venezia-Trieste; la linea Roma-Pescara; il completamento del raddoppio Pescara-Bari; la realizzazione delle opere relative alla tratta ferroviaria Napoli-Bari; la realizzazione nuova linea Ferrandina-Matera La Martella; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali della linea Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno.
Infine, tre le opere stradali nelle slide del ministero compaiono la A24-A25, la SS106 Ionica, la Ragusana, la Monte Romano-Civitavecchia; la Tarquinia-San Pietro in Palazzi; la Roma-Latina; la SS4 Salaria; il Ponte ad Albiano Magra (crollato ad aprile scorso) e la e78 Grosseto-Fano. Il piano al quale il Mit stava già lavorando risulta già finanziato per oltre 130 miliardi, su 200 complessivi”.