“Il nostro olio può finalmente fregiarsi del marchio IGP. La Basilicata, a sua volta, del diciottesimo prodotto con denominazione di origine.
Ora un evento regionale per festeggiare questo momento storico.
Abbiamo un olio extravergine che caratterizza un intero territorio e un territorio che caratterizza una grande produzione olivicola: dobbiamo essere orgogliosi di essere arrivati sin qui.
Ci siamo dati un obiettivo che oggi è motivo di orgoglio: abbiamo puntato in alto e lo abbiamo raggiunto grazie al grande lavoro cominciato più di tre anni fa con gli uffici regionali, Camera di commercio, Alsia ma soprattutto con le tante aziende del consorzio proponente, con il presidente Claudio Cufino”.
Lo dichiara Luca Braia, consigliere regionale e capogruppo di Italia viva che continua:
“Si conclude l’iter per ottenere l’etichetta IGP per il nostro olio extravergine di oliva lucano che approda finalmente in Gazzetta ufficiale del primo agosto 2020.
Le produzioni a marchio mediamente aumentano di oltre il 25 per cento del loro valore. Accordata dal Ministero per le politiche agricole la protezione transitoria accordata a livello nazionale alla denominazione Olio Lucano IGP – Olio EVO.
L’istanza era stata inviata alla Commissione europea per la registrazione come indicazione geografica protetta.
E’ un risultato di cui sono personalmente orgoglioso, avendo seguito la nascita e la crescita di questo ‘figlio dell’agricoltura lucana di eccellenza’.
E’ l’ultimo tassello di un enorme lavoro che la comunità olivicola lucana tutta ha intrapreso a partire dal 2015, anno dell’emanazione della legge regionale, frutto della collaborazione sinergica tra il mondo della produzione a tutti i livelli e delle istituzioni.
La proposta, infatti, avanzata dall’Associazione Igp Olio Lucano è stata sempre supportata dalle istituzioni regionali, dall’Alsia e dalla Regione Basilicata. A Ferrandina nel dicembre 2018 eravamo insieme ad oltre 250 produttori.
La nostra piccola, ma grande per qualità, produzione di circa 4803 tonnellate di olio (media delle ultime 4 annate) in 119 frantoi attivi, 30mila ettari di superficie coltivata e oltre 5 milioni di piante, è pari a circa l’1,5 per cento della produzione nazionale.
L’olivicoltura in Basilicata è il quarto comparto agricolo più produttivo della regione e potrebbe diventare, come per il vitivinicolo, un settore di percorsi e itinerari turistici e paesaggistici importante.
Un marchio a denominazione di origine IGP può essere il volano di ripresa dell’intero comparto olivicolo e fungere da traino per il rilancio di tutto l’agroalimentare di qualità della regione.
Ora abbiamo solo da cogliere tutte le opportunità.
Buon lavoro agli olivicoltori, ai frantoiani, ai trasformatori di questa nostra straordinaria terra.
Il marchio IGP è un nuovo inizio”.