Ecco quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa, in un comunicato stampa:
“L’aumento dei casi di contagio nella nostra regione esige un non più rinviabile programma di monitoraggio che estenda lo screening seriologico e tamponi a tappeto alle fasce di popolazione più esposte, vale a dire personale sanitario, personale scolastico, studenti e addetti alla mobilità.
Alla vigilia dell’apertura delle scuole, il rischio è di far ripiombare la Basilicata nell’incubo covid quando, anche in presenza di piccoli numeri rispetto alle altre regioni, non siamo riusciti a governare l’emergenza come avremmo potuto e dovuto.
Fin dall’estate appena trascorsa abbiamo chiesto alla Regione Basilicata di attivarsi, rafforzando le azioni di monitoraggio e tracciamento.
Richieste rimaste inevase e così, come prevedibile, ci troviamo oggi con un laboratorio sanitario chiuso per contagio, un comune del potentino costretto a procrastinare l’apertura delle scuole, 15 casi nella Fca di Melfi, un caso in Acquedotto Lucano.
Senza cadere in allarmismi, sono tuttavia segnali di un sistema che a oggi risulta inefficace.
È necessario – conclude Summa – aumentare il numero dei tamponi effettuati, semplificando e automatizzando le modalità di accesso. Va garantito un numero di processazione adeguato alla nuova fase e va garantita la funzionalità dei centri prelievo.
Con le lunghe liste di attesa che ci sono in Basilicata non possiamo accettare la chiusura di una struttura sanitaria nemmeno per pochi giorni. È inaccettabile. La Regione garantisca livelli di sicurezza adeguati a tutti i cittadini lucani”.