Di seguito la dichiarazione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo:
“La confusione mentale del consigliere Braia, evidentemente dovuta al suo risultato elettorale a Matera dove è addirittura fuori dal Consiglio Comunale, lo porta a dire una serie di falsità ed inesattezze.
Intanto Braia dovrebbe sapere bene che se l’Eni non paga alla Regione le nuove compensazioni ambientali – che nella bozza del nuovo accordo hanno un peso economico nettamente maggiore rispetto all’intesa del 1998 che pure registra il mantenimento degli impegni da parte di Eni – la responsabilità è tutta e solo del Governo amico che continua a rinviare il rinnovo delle concessioni e non consente alla Regione di riprendere il confronto con Eni per il conseguente rinnovo dell’Accordo del 1998 che è scaduto.
Farebbe bene dunque a rivolgersi ai parlamentari del suo partito che sostengono il Governo Conte al quale il Presidente Bardi ha scritto già da tempo per non rinviare oltre la questione.
Ma – per quanto riguarda le mie competenze assessorili – credo che la falsità più grossolana sia l’affermazione che per i programmi no-oil della Total ‘non siano stati coinvolti Comuni, associazioni ed imprese’.
Non so se il consigliere di Italia Viva realmente ignori o finga di ignorare che, al termine di un lungo percorso di confronti, gli incontri che ho presieduto in Regione il 9 e 10 settembre scorsi sulla presenza Total ed Eni in Basilicata, con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali (sindaci), sociali (associazioni imprenditoriali e sindacati), rappresentanti di imprese e soprattutto dei massimi dirigenti territoriali delle società petrolifere, con la partecipazione di Roberto Pasolini (Total) e Walter Rizzi (Eni) insieme al presidente di Confindustria Francesco Somma, ai rappresentanti di Confapi Potenza e Matera ed ai segretari di Cgil (Summa), Cisl (Gambardella), Uil (Tortorelli), come da riconoscimenti unanimi, hanno segnato un autentico spartiacque sul piano del metodo rispetto al passato della gestione della Giunta nella quale Braia era assessore e quando la consultazione era una semplice operazione formale.
La nostra vicinanza ai Sindaci ed ai territori è sostanziale e suffragata da fatti, da incontri e da interlocuzioni quotidiane.
Ma non solo. Al più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e sociali ha fatto seguito un intenso lavoro a partire dal progetto di stabilimento per la produzione dei droni, che Braia con superficialità e speculazione politica definisce ‘totalmente decontestualizzato dal territorio’, con visite ed incontri di dirigenti Total ad aziende lucane per favorire progetti di collaborazione industriale.
E’ questo un metodo che superando la concertazione formale, quella dei troppi tavoli della trasparenza risultati, ai tempi di Braia assessore, decisamente inutili, intendiamo riproporre nel rinnovato confronto con tutti i grandi player presenti in Basilicata, tra cui Fca, Hitachi, Barilla, Ferrero, chiamando non solo Total ed Eni ad investire in quelli che abbiamo chiamato ‘progetti no oil’ ma il mondo imprenditoriale nel suo complesso e a sostenere la programmazione di infrastrutture, attività produttive per superare i troppi gap che ci dividono dal centro-nord e creare occupazione qualificata e stabile rivolta principalmente ai nostri giovani laureati e professionalizzati; occupazione stabile e duratura per i lucani sollecitata più volte alle compagnie petrolifere ed ai loro subappaltatori che negli anni precedenti non sempre hanno rispettato gli accordi sulla provenienza della manodopera impiegata.
Così come abbiamo sollecitato Total per il pagamento degli arretrati di Tecnimont, per cui stiamo aspettando una nota dai legali della stessa Total al nostro ufficio Bilancio per poter procedere al saldo delle spettanze giustamente dovute alle nostre aziende.
Sono, pertanto, certo che Comuni, associazioni ed imprese sapranno riconoscere chi, nei fatti, è effettivamente dalla loro parte e chi lo è solo a parole.
Capisco che per Braia sarà difficile rimettere le sue idee ‘a posto’ e prendere atto dell’oggettiva marginalità politica.
Da lui continuiamo comunque ad aspettarci proposte specie a favore di processi di sviluppo di imprese lucane, piuttosto che di imprese pugliesi”.