Il Segretario Fials Matera, Giovanni Sciannarella, in una nota comunica che è stato proclamato lo stato di agitazione del personale addetto alla mensa della ditta Ladisa, presso la Asm:
“La nostra segreteria ha inviato diverse note con le quali chiedevamo alla ditta di avere chiarimenti circa la condotta adottata, i lavoratori tramite lo studio legale che ci rappresenta hanno scritto anche all’Ispettorato del lavoro per segnalare l’utilizzo improprio della FIS (fondo integrativo salariale) e per gli altri problemi emersi.
Dopo diversi mesi e considerato il silenzio da parte sia della ditta che dell’Ispettorato, di concerto con le maestranze siamo stati costretti a dichiarare lo stato di agitazione per chiedere al Prefetto di Matera di intervenire.
Chiediamo anche intervento dell’Asm, in qualità di committente chiamato a vigilare.
Considerato anche l’atteggiamento che la ditta Ladisa ha avuto nei confronti della nostra organizzazione sindacale, non escludiamo si possa arrivare ad un azione anche più forte come lo sciopero“.
Questa la lettera inviata al Prefetto di Matera:
“A Sua Eccellenza il Prefetto di Matera
Oggetto: proclamazione stato di agitazione del personale addetto alla Mensa dipendenti della ditta Ladisa presso ASM Richiesta di avvio della procedura di raffreddamento e conciliazione ex. art. 1, comma 4, L.83/2000.
Fials Matera, in persona del Segretario Territoriale sig. Giovanni Sciannarella proclama lo stato di agitazione del personale dipendente Ladisa S.r.l. presso la committente ASM – Ospedale di Matera “Madonna delle Grazie” per i seguenti motivi:
1) criticità sul piano degli orari di lavoro;
2) anomalie e criticità della contabilizzazione in busta paga delle ore effettivamente lavorate;
3) criticità su gestione FIS.
4) mancata sorveglianza sanitaria mediante somministrazione di tampone.
5) DPI (dispositivi di protezione individuale) inadeguati.
La stessa chiede a tal fine che siano attivate le procedure di cui all’oggetto.
Qualora la procedura di conciliazione avesse esito negativo, la scrivente si riserva ogni forma di mobilitazione, non escluso lo sciopero”.