Matera in lutto.
E’ venuto a mancare, all’età di 74 anni, a causa di un malore, il docente universitario Armando Sichenze.
Sichenze è una figura poliedrica di progettista a varie scale.
Si laurea in architettura a Roma nel 1973.
Dopo il Sessantotto, dal 1974 al 1988 frequenta i Seminari di Gibilmanna, dove si discute sul rapporto architettura/società e scrive con altri il libro “Nel mestiere di architetto”.
Mestiere su cui svolge un apprendistato al seguito di Alberto Samonà, a Palermo e a Napoli.
Poi di Vieri Quilici a Roma negli anni ottanta.
Collabora intensamente con Alberto e Giuseppe Samonà, con i quali tra l’altro nel 1976 è tra i vincitori ex-equo del concorso per il nuovo centro direzionale di Firenze (G. Samonà capogruppo), molto pubblicato e mai realizzato.
Dagli anni novanta in poi inizia una proficua collaborazione con Ina Macaione.
Diviene professore associato nel 1989 e sceglie la sede dell’Università degli Studi della Basilicata per impegnarsi nel riscatto del Sud, la missione che lo porterà a un’originale visione delle ricchezze della “città-natura”, tema di indirizzo di molti progetti di rigenerazione dei centri minori.
Opere concepite dirigendo laboratori didattici e di ricerca, talvolta in sedi internazionali.
Anche l’invenzione dell’ “Urbsturismo”, scrigno di risorse godibili dai turisti come dagli abitanti, si rivolge prevalentemente alla città-natura, riscuotendo una notevole risonanza sulla stampa nazionale[11], ma poche rispondenze reali.
Nel 2001 assume il ruolo di professore straordinario di Composizione architettonica e urbana e organizza ricerche sul rinnovamento dei modi di intendere il ruolo dell’architettura al Sud e dirige la difficile impresa di fondare una facoltà d’architettura a Matera; del cui laboratorio d’istruzione e fattibilità diviene il coordinatore nel 2005, poi presidente del Comitato ordinatore e successivamente primo preside.
Dal 2006 al 2011 coordina il Dottorato internazionale in Architecture and urban phenomenology (dell’Università degli Studi della Basilicata) collegando le ricerche connesse alle dimensioni internazionali del tema, anche attraverso i finanziamenti della comunità europea.
Un’applicazione della lettura fenomenologica dei luoghi per la realizzazione a Sud di un progetto si verifica nel 2009, quando Sichenze coordina il masterplan architettonico del gruppo vincitore del concorso per la fattibilità del Parco Museo demoetnoantropologico a Matera.
Dal 2011 sogna di contribuire alla nuova rilevanza internazionale di Matera rileggendone l’originalità del fenomeno.
Ciò avviene sia producendo libri (tra cui Urbsturismo, Architetture ecologiche, Città-Natura) e scrivendo saggi inseriti in opere corali; sia con attività di laboratorio e di promozione culturale, tra cui per esempio l’Open Day 2011 (prima conferenza preparatoria della candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019), dove interviene tra i relatori a nome dell’Università degli Studi della Basilicata.
Da segnalare è inoltre il suo contributo su Matera città-natura, scritto per un dialogo “virtuale” assemblato nella pubblicazione vincitrice del Premio Compasso d’oro 2018[19].
Nel 2018 il suo romanzo “Stelle di giorno”, fortemente collegato a molte sue esperienze, riceve la menzione speciale del Premio Letterario Sandro Sciotti Città di Marino.
Ci stringiamo al dolore della famiglia.