A Matera, una femmina di lupo pare sia stata brutalmente uccisa da sconosciuti bracconieri.
A darne notizia, in un post pubblico, Matteo Visceglia del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) della Provincia di Matera:
“Nella giornata di ieri 28 novembre è arrivata una segnalazione al CRAS relativa alla presenza di una carcassa di un presunto Lupo in territorio di Matera.
Prima di mettere in moto la macchina della comunicazione agli organismi compenti abbiamo voluto fare la nostra verifica per accertare che si trattasse davvero di un Lupo.
Giunti sul posto indicato abbiamo purtroppo constatato che effettivamente si trattava di una bellissima e possente lupa!
La morte sicuramente risalirebbe a circa 6-7 giorni prima, a giudicare dallo stato di decomposizione dei tessuti e dalla presenza di notevoli quantità di larve di mosche ad un avanzato stadio di sviluppo.
Da un primo esame visivo del corpo sembrerebbe trattarsi di morte per bracconaggio.
Immediatamente abbiamo avvertito i Carabinieri per le indagini del caso che a loro volta hanno interessato i servizi veterinari dell’ASM per il conferimento della carcassa presso l’IZS di Matera.
Saranno infatti le analisi necroscopiche che nei prossimi giorni dovranno accertare la causa effettiva di morte. Se di bracconaggio si tratterà, come noi immaginiamo, non possiamo fare altro che condannare questo gesto irresponsabile e gravissimo ai danni di una specie tra le più preziose per la biodiversità del territorio materano.
Sul bracconaggio ai danni della fauna selvatica protetta se ne parla ogni giorno perché ogni giorno ovunque nel mondo e in tanti modi diversi vengono barbaramente uccisi migliaia di preziosi e rari animali.
Siamo rammaricati del fatto che nonostante i tanti buoni propositi e la forte volontà popolare a ridurre questi odiosi fenomeni ancora oggi la lotta e la repressione del bracconaggio sono obiettivi ancora lontani dall’essere raggiunti.
Solo con la volontà di tutti e della politica soprattutto potrebbe essere possibile una inversione di tendenza.
E sia chiaro, a scanso di equivoci, che stiamo parlando di bracconaggio, cioè di un fenomeno totalmente illegale da non confondere con la caccia esercitata nei modi e nei termini di legge.
Per chi avesse pensato che ci siamo permessi di ipotizzare un atto di bracconaggio senza prove diciamo che sul corpo erano presenti buchi perfettamente rotondi e compatibili con la dimensione dei pallettoni da caccia al cinghiale.
Ma abbiamo ugualmente usato il condizionale per correttezza almeno fino a referto ufficiale”.