Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa, arrivato alla nostra Redazione, emesso dal Procuratore della Repubblica di Potenza, dott. Francesco Curcio:
“Nella prima mattinata di oggi, a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza- Sezione reati contro la Pubblica amministrazione e condotte dai militari del N.I.P.A.A.F. Carabinieri Forestali a cui la Procura ha affidato le indagini — sono state eseguite 5 misure cautelari personali, di cui 2 arresti domiciliari, e 2 misure cautelari reali nei confronti di:
D. F., militare dell’Arma dei Carabinieri, in servizio alla Stazione Carabinieri forestale di Pietrapertosa (Potenza), sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e destinatario della misura del sequestro equivalente per un valore di circa mille euro;
G. P. imprenditore agricolo, sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio della Provincia di Potenza e del divieto temporaneo di esercitare l’attivita di imprenditore e di ricoprire uffici direttivi in imprese agricole e destinatario della misura del sequestro equivalente per un valore di circa 37.000,00 euro
A. S., dottore forestale, sottoposto alla misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare la propria pro fessione;
E. M. funzionario dell’Ente Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti lucane, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari;
M. D. L. direttore dell’Ente Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti lucane, sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio della Provincia di Matera e della sospensione dell’esercizio dell’ufficio pubblico ricoperto;
F. D. è gravemente indiziato del reato di concussione perché, quale Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri, in servizio presso la Stazione carabinieri Forestali di Pietrapertosa, secondo quanto emerso dalle indagini, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, costringeva il gestore di un Agriturismo a dargli denaro e altre utilità ed in particolare: facendo credere – con minacce velate ed indirette – che ove non avesse aderito alle sue richieste avrebbe subito pressanti controlli presso l’azienda o gli sarebbero state negate autorizzazioni per determinate attività;
insinuando il convincimento che gli avrebbe garantito una sorta di “protezione da coloro che volevano fargli del male” (tra cui il comandante della Stazione Carabinieri di Trivigno);
suggerendo rimedi da porre in essere per evitare l’esito negativo di controlli che assumeva di dover fare;
lo avrebbe costretto a dargli 500 euro;
a rifornire, di gasolio agricolo la sua autovettura privata;
Lo stesso appuntato F., avrebbe costretto il titolare di una macelleria a rinunciare, in tutto o in parte, al corrispettivo dovuto per quantitativi di came ricevuti e/o ritirati nel tempo ed, in particolare, facendo credere – con minacce velate ed indirette – che qualora non avesse aderito alle sue richieste avrebbe subito pressanti controlli presso l’esercizio commerciale, alludendo anche a verbali di contestazione dell’importo tra 3.000,00 e 5.000,00 euro, lo costringeva a rinunciare al corrispettivo di 500,00 euro, dovuti per quantitativi di came ritirati in due occasioni e ad accettare importi inferiori a quelli risultanti dagli scontrini.
G. P., A. S., D. F., E. M e M. D. L. sono gravemente indiziati di truffa aggravata perché, in concorso tra loro, nell’ambito del finanziamento europeo denominato Misura 6, sottomisura 6.1 “Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori”, P. quale beneficiario, S. quale dottore forestale delegato dal primo per redigere gli atti tecnici, F. quale istigatore, M. e D. L., rispettivamente funzionario e Direttore dell’Ente Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane, con i rispettivi ruoli, attraverso artifici e raggiri avrebbero inducendo in errore l’Agea con sede in Roma, procurando a P. il conseguimento del finanziamento per un imposto complessivo di euro 70.000,00, con pari danno per l’Agea.
Per questa ipotesi il GIP ha disposto anche il sequestro preventivo per equivalente limitatamente alla somma di euro 37.518,00.
E. M., M. D. L. e G. P. sono gravemente indiziati di falsità ideologica perché, in concorso tra loro, ognuno per il ruolo rivestito, al fine di conseguirne il profitto, dopo che P. G. su indicazioni del M. presentava apposita istanza all’Ente Parco (il 3.12.19), D. L., in tal senso istruito dal M., avrebbe rilasciato nulla osta (nella duplice veste di istruttore e firmatario), ideologicamente falso in quanto dalla documentazione personalmente consultata si rilevava che gli interventi di dissodamento di cui si chiedeva l’autorizzazione erano stati già eseguiti nel 2017, cosi consapevolmente autorizzando lavori in realtà già. effettuati.
Le indagini, iniziate nel 2019, avevano preso il via dopo la denuncia presentata da un operatore commerciale”.