La Fondazione Gimbe non è d’accordo sul far diventare l’Italia tutta (o quasi) gialla entro il 15 Dicembre.
Così come riportato in proposito su Il Sole 24 ore:
“La curva dei contagi da coronavirus mostra, nella settimana dal 25 novembre al primo dicembre, “timidi segnali di rallentamento”, ma i numeri sono ancora molto elevati.
A indicarlo è il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe, secondo cui però il cambio di colore delle regioni avviene troppo rapidamente: due settimane di controllo non sono sufficienti per limitare davvero la diffusione della pandemia, ma solo a fare scendere l’indice Rt.
Spiega Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe:
“A poche ore dalla firma del nuovo Dpcm che dovrebbe guidare i nostri comportamenti sino alla fine delle festività natalizie, chiediamo al governo di mantenere la linea del rigore, al fine di evitare una nuova inversione della curva del contagio ed aumentare la pressione, già intensa, sugli ospedali dove i professionisti sanitari sono al limite dello stremo.
Chiediamo inoltre di rivedere le tempistiche per ridurre l`intensità del colore delle Regioni: i dati confermano infatti che due settimane di ‘osservazione’ sono insufficienti per valutare un miglioramento tangibile sulla curva dei contagi e, soprattutto, sui tassi di ospedalizzazione.
In tal senso, l’ipotesi di un’Italia tutta gialla’ in tempi brevi è più una cosa desiderata dalla politica che una strategia di controllo dell’epidemia”.