L’Avviso Pubblico “Contributo alle imprese ed ai professionisti lucani per far fronte alla Tar/Taric 2020” è stato approvato oggi dalla Giunta Regionale su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo.
La copertura finanziaria degli oneri connessi all’A.P., pari a 20 milioni di euro, è assicurata dalla disponibilità finanziaria a valere sulle risorse dell’Asse 3 “Competitività” del PO FESR Basilicata 2014-2020.
Spiega l’assessore Cupparo:
“La Giunta ha preso atto degli esiti della procedura negoziata tra Regione ed i 131 Comuni della Basilicata, rappresentati dall’Anci, conclusa il 12 novembre scorso, finalizzata a condividere gli aspetti di competenza degli Enti Locali della misura agevolativa regionale volta a concedere contributi alle imprese lucane ed ai professionisti per far fronte alla tassa sui rifiuti Tar/Taric 20220.
Secondo la ricognizione effettuata sono state stimate in 25 milioni di euro le entrate totali all’anno in corso dai tributi per i rifiuti dovuti sia dai titolari di pmi che dai liberi professionisti, questi ultimi per le utenze non domestiche.
Nell’ambito delle azioni messe in campo per il sostegno finanziario di imprese e lavoratori autonomi professionisti, categorie produttive fortemente danneggiate sotto il profilo economico dall’emergenza Covid 19, abbiamo quindi ritenuto opportuno concedere una misura straordinaria a loro favore tesa a neutralizzare in quota parte, per l’80%, il costo della Tari che dovrebbero sostenere per l’annualità 2020.
Va precisato che le misure temporanee di aiuto per supportare l’economia nel periodo di crisi connessa al Covid-19 sono state prorogate dalla Commissione Europea al 30 giugno 2021 e che il contributo previsto nell’avviso pubblico è una sovvenzione rientrante nella forma delle “somme forfettarie”.
Abbiamo evitato che la riduzione della Tari si risolvesse in minori entrate per i bilanci comunali già falcidiati dai trasferimenti statali intervenendo direttamente come Regione.
Diminuire la Tari non è soltanto un atto doveroso per la crisi economica senza precedenti che le imprese stanno subendo e affrontando senza alcuna colpa, ma anche secondo le norme.
Obbligando alla chiusura durante il lockdown è logico che i rifiuti non sono stati prodotti o sono stati minori e di conseguenza è normale intervenire.
Anche in questo caso ci siamo mossi in una logica di complementarietà e in aggiunta a misure di aiuto del Governo”.