Il divieto di mobilità tra regioni e comuni nei giorni di festa sta già avendo i primi effetti: tutti i treni (o quasi) registrano il tutto esaurito per i vari ponti e feste natalizie.
Un week end di esempio per tutti è quello del 19 e 20 Dicembre 2020, prima cioè che venga applicato il divieto di spostamento a partire dal 21 Dicembre.
Il rischio è quello di replicare il weekend del 7-8 Marzo scorso, e provocare una terza ondata di contagi da Coronavirus a causa proprio di quest’esodo verso il Sud.
Ecco le considerazioni di quanto sta accadendo e di cosa si rischia su Today:
“L’atteso Dpcm 3 Dicembre con le regole di Natale 2020 è stato pubblicato ieri sera sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri ed è entrato in vigore a partire da oggi, Venerdì 4 Dicembre.
Sarà valido fino al 15 Gennaio 2021.
Sabato 19 e Domenica 20 Dicembre saranno gli ultimi giorni ‘validi’ per muoversi prima dell’entrata in vigore delle restrizioni agli spostamenti tra regioni e comuni previste dal decreto legge 2 Dicembre N. 158, il quale stabilisce che dal 21 Dicembre 2020 al 6 Gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra regioni diverse e il 25 e il 26 Dicembre 2020 e il primo Gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni diversi (salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute).
Gli italiani si preparano alla grande fuga del 19–20 Dicembre prima del divieto di spostamento: è lecito e comprensibile visto l’approssimarsi delle festività natalizie e i tanti mesi passati in lockdown, anche se poi nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno i cittadini dovranno giustificare anche un’eventuale visita ai parenti se residenti in un altro comune.
Il governo stesso, d’altra parte, ha annunciato che si attende per metà Dicembre gran parte dell’Italia (se non tutta) in zona gialla, consentendo quindi la possibilità di spostarsi tra regioni.
Ed è stato sempre il governo, nel decreto legge, a consentire agli italiani di programmare un piccolo grande esodo, certificando che ‘sarà sempre possibile, anche dal 21 Dicembre al 6 Gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione’, e dando anche la possibilità a tutti (o quasi) di muoversi, a patto che lo si faccia prima del 21 Dicembre.
Il divieto di mobilità tra regioni e comuni che scatta nei giorni di festa sta avendo i primi effetti già in queste ore ed il pericolo è quello di rivivere le scene del 7–8 Marzo.
Per rendersene conto basta farsi un giro sul sito di Trenitalia.
La redazione di Today ha provato a prenotare alcuni Frecciarossa nelle tratte Milano Centrale-Napoli e Roma-Lecce nel weekend del 19–20 Dicembre, l’ultimo prima di Natale in cui sono consentiti gli spostamenti.
I posti sono esauriti per tutti (o quasi) i treni a lunga percorrenza, considerando anche la capienza sui convogli ridotta del 50%.
I pochissimi posti a sedere residui, c’è da giurarci, saranno polverizzati nelle prossime ore.
Anche per Flixbus si registra lo stesso fenomeno: tutto esaurito sul Milano-Napoli del 19 Dicembre e quasi completo anche il Milano-Roma del 18.
Ribadiamo, a scanso di equivoci, che spostarsi nei limiti fissati dalla legge è lecito e comprensibile visto l’approssimarsi delle festività natalizie e i tanti mesi passati in lockdown.
Ma è forse altrettanto doveroso non dimenticare il recente passato.
Una situazione di ‘grande fuga’ più o meno simile l’abbiamo già vissuta nel weekend del 7-8 Marzo, quando le anticipazioni filtrate dal Consiglio dei ministri sul nuovo Dpcm anti coronavirus a proposito della chiusura della Lombardia trasformata in zona rossa causarono un esodo di massa verso sud già nella serata di Sabato.
In tanti presero d’assalto i treni della notte alle stazioni Centrale e Garibaldi di Milano nel timore di restare bloccati lontani da casa e dalle famiglie.
Erano giorni diversi da oggi, certo, con l’epidemia che di lì a poco avrebbe ‘sconfinato’ invadendo tutte le regioni d’Italia.
Anche stavolta, però, non bisognerebbe sottovalutare il pericolo di fare un assist al virus come avvenuto in quei giorni a Marzo.
Perché il coronavirus se ne frega del Natale e di Capodanno e solo i nostri comportamenti potrebbero allontanare l’incubo concreto di una terza ondata a inizio 2021.
Ha centrato il punto stamattina il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, dicendo:
“Bisognerà parlare con prefetture e forze dell’ordine per impedire che in quel momento si creino più danni rispetto a quelli che si cercano di evitare con il decreto legge Natale”.