L’Assemblea ha approvato a maggioranza (16 voti favorevoli di Fi, Lega, Idea, Bp, Iv, M5s, Pd e Fdi, astenuto Zullino) l’istituzione della Commissione speciale “Recovery Fund”.
La richiesta è stata avanzata ai sensi dell’articolo 45 del Regolamento interno del Consiglio, dai consiglieri regionali del centro sinistra (Mario Polese, Luca Braia, Marcello Pittella, Roberto Cifarelli e Carlo Trerotola) e del M5s (Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci).
La composizione e la durata dell’organismo saranno stabilite con un successivo atto.
Il Consiglio regionale ha, poi, approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Lega, Fi, Fdi, Bp, Idea; 5 voti contrari di Pd, Iv e M5s) un disegno di legge concernente la ratifica delle variazioni di bilancio adottate dalla Giunta regionale con la nona variazione al bilancio di previsione 2020/2022, in deroga all’art.51 del D.lgs. 23 giugno 2011, n.118, ai sensi dell’art.109, comma 2 bis, del D.L. 17 marzo 2020, n.18 convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27.
Sempre a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Lega, Fi, Fdi, Bp, Idea; 4 contrari di Pd, M5s e Iv), l’Aula ha approvato un disegno di legge inerente la decima variazione al bilancio di previsione 2020/2022 ai sensi del D.Lgs. n.118/2011 e dell’art.109, comma 2 bis, del D.L. n.18/2020 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020 n.27.
Il Consiglio regionale, in apertura di seduta, ha respinto (con 11 voti contrari diFi, Lega, Idea, Bp, e Fdi e 6 favorevoli di Iv, M5s, Pd e Pl) la risoluzione relativa al Piano nazionale di ripresa e resilienza proposta dai consiglieri del centro sinistra Cifarelli e Pittella (Pd), Trerotola (Pl), Polese e Braia (Iv).
Con il documento si invitava il Presidente della Giunta regionale:
“ad istituire una Cabina di Regia costituita dai rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio, dell’Anci e delle organizzazioni datoriali e sindacali al fine di condividere l’insieme delle iniziative da intraprendere per meglio implementare il Piano; ad intraprendere tutte le iniziative possibili al fine di scongiurare l’iniqua distribuzione delle risorse proposta dal Governo nazionale con la destinazione del solo 34% del fondo alle regioni meridionali”.
Sulla votazione dell’articolo 1 della proposta di legge sull’istituzione del Garante regionale dei diritti della persona, d’iniziativa del consigliere Zullino (Lega), il presidente Baldassarre constatata la mancanza del numero legale (erano presenti al momento del voto i consiglieri Acito, Aliandro, Baldassarre, Bellettieri, Cariello, Coviello, Piro, Quarto, Sileo e Zullino) ha dichiarato sciolta la seduta.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese:
“Recovery Fund occasione da non sprecare per la Basilicata.
Bene l’istituzione della Commissione consiliare speciale per approfondire il tema che, nella mediazione trovata in Consiglio, consente di fatto al presidente della terza commissione, Piergiorgio Quarto, di aggiungere una competenza speciale alla sua commissione, appunto quella sul Recovery Fund.
Spetterà, infatti, alla terza commissione, riunita in modalità Recovery Fund, aprirsi al confronto non solo con tutte le forze politiche presenti in Consiglio, d’intesa con i presidenti delle altre commissioni di volta in volta competenti, ma anche e soprattutto al territorio e a tutti i mondi economici e sociali della nostra regione.
Ho presentato la proposta di istituzione di una Commissione bipartisan martedì scorso, a margine del dibattito in Consiglio regionale insieme al capogruppo di Italia Viva, Luca Braia, perché credo che sia vitale allargare l’orizzonte decisionale della destinazione delle risorse economiche del ‘Next generation Eu’ che saranno destinate alla Basilicata. Per questo il voto favorevole dell’Aula, non assolutamente scontato, è un atto importante nel segno della condivisione e della responsabilità.
Sarebbe stato profondamente errato a mio modo di vedere da parte della maggioranza regionale di centrodestra chiudersi al confronto e non aprire invece all’opportunità di arricchire il panorama di proposte con i suggerimenti che sono certo arriveranno dal mondo del lavoro, dell’associazionismo e dalle altre istituzioni lucane a partire dall’Anci e dalle Province.
Senza contare che così anche i giovani stessi potranno diventare protagonisti del loro stesso destino.
Perché, è bene sottolinearlo ancora, ci si gioca il futuro delle prossime generazioni e non è un tema che va affrontato con leggerezza o superficialità.
In gioco c’è il destino della nostra terra.
Tanto più che questi non sono soldi che arrivano a costo zero.
Si tratta di un debito contratto dalla Comunità europea che peserà sui bilanci nazionali dei prossimi lustri.
La responsabilità, pertanto va condivisa perché non possiamo assolutamente commettere errori”.
Ecco quanto evidenzia il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli:
“Il Consiglio regionale a guida di centrodestra al termine del dibattito sul Recovery Fund ha votato contro una risoluzione proposta dai consiglieri del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella con la quale si prevedeva di istituire una Cabina di regia costituita dai rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio, dell’Anci e delle organizzazioni datoriali e sindacali al fine di condividere l’insieme delle iniziative da intraprendere per meglio implementare il Piano; come richiesto da tutti i Presidenti delle Regioni del sud, e coordinandosi con essi, ad intraprendere tutte le iniziative possibili al fine di scongiurare l’iniqua distribuzione delle risorse proposta dal Governo nazionale con la destinazione del solo 34 per cento del fondo alle regioni meridionali; ad intraprendere tutte le iniziative politiche e le relazioni possibili con i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno al fine di condividere una strategia comune di sviluppo complessivo scongiurando la parcellizzazione territoriale degli interventi.
Trovo davvero paradossale votare contro, senza neanche spiegarne le ragioni, queste semplici proposte.
È evidente che il Presidente Bardi preferisce essere acceso meridionalista con il Governo nazionale e distratto meridionalista con le compagnie petrolifere.
Bene fanno i Presidenti della regioni meridionali a pretendere una maggiore attenzione del Governo circa i criteri di riparto del fondo per il Piano N.R.R. con l’auspicio che l’attivismo di questi giorni porti ad ottenere non solo il 34 per cento previsto ma ben oltre.
Non dimentichiamo però che questo Governo, a differenza del passato ha rimesso al centro della sua agenda politica proprio la crescita del Mezzogiorno.
E lo ha fatto attraverso il Ministro per il Sud e per la Coesione che, per esempio, in tempi non sospetti, ha presentato il Piano Sud 2030. Il Piano Sud 2030 è costruito intorno alle cinque grandi ‘missioni’ nazionali della coesione. Definite sulla base dei fabbisogni di investimento coerenti con gli obiettivi di policy indicati dalla Commissione europea per le Politiche di Coesione del 2021-27 e con i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030.
Per la prima volta si prevedono maggiori risorse per il Mezzogiorno con una particolare importanza al rapporto tra risultati attesi e risultati conseguiti.
E magari prendendo come modello il percorso che ha portato la città di Matera ad essere Capitale Europea della Cultura, rivendichiamo più centralità ad un Sud propositivo.
Al Presidente Bardi abbiamo chiesto di favorire la massima partecipazione dei soggetti sociali al confronto sui temi del Recovery Fund.
È evidente che a Bardi ed al centrodestra lucano la partecipazione è solo propaganda”.