Sono stati circa 600 i tamponi antigenici effettuati il 16 e il 17 Dicembre nelle strutture universitarie di Potenza e Matera dall’Asp (Azienda sanitaria locale della provincia di Potenza), dall’Asm (Azienda Sanitaria Locale Di Matera) e dai volontari della Protezione Civile.
Al termine dello screening sono emersi alcuni casi di positività ai test rapidi: i sospetti positivi sono stati quindi sottoposti ai tamponi molecolari, esaminati nei laboratori dell’Ospedale San Carlo di Potenza, e sono risultati tutti negativi.
I test rapidi, che si sono svolti su base volontaria, hanno coinvolto il personale tecnico amministrativo, i docenti, gli studenti, i collaboratori e il personale delle ditte esterne che a vario titolo frequentano l’Ateneo lucano.
Si è trattato di un primo monitoraggio di quanti hanno frequentato le strutture universitarie lucane nel mese di Dicembre, che sarà ripetuto nei mesi di Gennaio e Febbraio, anche in base ai dati e all’evoluzione della pandemia.
Ha affermato il direttore dell’Asp Basilicata, Lorenzo Bochicchio:
“L’Università degli Studi della Basilicata presenta un significativo tasso di mobilità di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, tale da consigliare interventi di mappatura specifica.
Questa operazione di screening si colloca nel quadro più ampio di azioni di sorveglianza sanitaria sulla popolazione scolastica e sul mondo dell’istruzione, come concertata con l’Assessorato alla Salute della Regione Basilicata, e, più in generale, su tutte quelle realtà che, più d’altre, costituiscono potenziali vettori di diffusione del virus.
Un ringraziamento alla Comunità universitaria e al personale dell’ASP, che, in un rapporto di virtuosa collaborazione, hanno portato a puntuale definizione questa iniziativa”.
Ha detto il Direttore generale dell’Università della Basilicata, Giuseppe Romaniello:
“Abbiamo messo in campo un ampio monitoraggio di quanti hanno frequentato l’Ateneo attraverso un’azione ben coordinata, fortemente digitalizzata e con una gestione in completa sicurezza: per questo motivo voglio ringraziare chi ha reso possibile questo screening, dalla comunità accademica e dal personale Unibas, che ha organizzato le procedure e le modalità di adesione, con percorsi controllati e moduli compilati on line, al personale delle Aziende Sanitarie che ha realizzato gli esami, a tutti i volontari ed alla Protezione Civile che hanno garantito il corretto svolgimento di questa importante iniziativa: ancora una volta l’Ateneo ha dimostrato la massima attenzione affinché la frequenza dei campus universitari avvenga in massima sicurezza, così come avvenuto fin dall’inizio della pandemia”.