Dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva:
“Un regalo peggiore a Natale per i bambini e le bambine lucane questo governo regionale non poteva fare.
Eliminare il Garante specifico, previsto per legge nazionale e chiesto dall’Unicef a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dei minori tutti, è un gesto sconsiderato che va a creare ancora più sconforto e destabilizzazione, in queste feste a bambini e famiglie.
Una aberrazione amministrativa ma soprattutto civile.
Quella che invocano come una vittoria, ritengo sia la più brutta delle sconfitte per la nostra comunità.
Chiederò con forza, anche a nome di Italia Viva, il ripristino di questa figura che riteniamo fondamentale, soprattutto in questo momento in cui l’emergenza Covid-19 accresce ancora di più l’emergenza educativa e il divario sociale.
Il Garante dell’infanzia ha un ruolo di sostegno alla popolazione Lucana tutta, pertanto mi farò promotore anche di una petizione on line per il ripristino immediato, in Basilicata, del Garante dell’infanzia, già nei prossimi giorni.
La tutela dei diritti dell’infanzia non può confluire in un calderone unico, tante sono le problematiche specifiche a cui essa prova a dare soluzione.
Non si può eliminare con tanta leggerezza la figura specifica del Garante dell’infanzia istituita nel 2009 per unirla e farla confluire in una generica figura di garante di tutto e tutti (e quindi di nessuno) e addirittura fonderla con la figura del Difensore Civico.
Un atto scellerato che, in un colpo solo, dimostra la totale mancanza di sensibilità sui diritti delle persone e delle categorie più deboli, oltre che nello specifico al tema dei diritti dei minori e dei più fragili.
Si va a creare una confusione amministrativa tale da compiere il capolavoro di essere anche contraria ai principi fondamentali di leggi nazionali ispirati da organismi di carattere mondiale e riconosciuti come l’Unicef.
È un ruolo di prevenzione in un processo formativo ed educativo quello del Garante dell’Infanzia che è chiamato a svolgere in coordinamento con i sindaci, con i dirigenti scolastici, con i servizi sociali, con le famiglie, con le associazioni, con ogni ente che sul territorio regionale opera con la fascia di età 0-18 anni, a vario titolo, attraverso progetti, iniziative e proposte.
Un lavoro delicato, specifico, mirato che deve essere solo affiancato da una specifica sensibilità sul rispetto, in ogni condizione sociale ed economica, dei diritti universali dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nella nostra società moderna e sempre più complessa, ora colpita dal Covid-19 si sono generate ulteriori separazioni e va monitorata la crescita dei fenomeni di violenza che può passare anche attraverso il digitale, come il cyberbullismo oppure la ludopatia (gioco d’azzardo patologico), dove gli atti di violenza verso ragazzini e ragazzine più indifesi passano da quelli sessuali al bullismo, dall’alcolismo al tabagismo per non dire anche ad altro di più pesante.
Le famiglie non possono rimanere senza figura di riferimento.
Fenomeni purtroppo in crescita negli ultimi 10 anni, solo analizzare i dati disponibili a livello nazionale e a livello regionale avrebbe dovuto suggerire, piuttosto, un rafforzamento organizzativo magari a supporto proprio della figura del garante e maggiori risorse per affrontare tutti i temi correlati, che non sono pochi.
Invece, siamo davanti a un passo indietro pauroso in tema di diritti civili e umani.
La nostra civile e democratica Basilicata non lo merita.
Quali che siano le motivazioni e le giustificazioni che potranno essere portate dal governo regionale e dalla maggioranza di centrodestra a trazione Lega non credo riusciranno a riparare questo enorme danno sociale e istituzionale che si è generato con l’approvazione di una legge che genera solo vero sconforto nella nostra comunità.
Con la petizione che lancerò chiederò alle famiglie e alle istituzioni oltre che a tutto il mondo che si occupa di minori nella nostra regione, a vario titolo, di firmare per ristabilire quanto deciso nel 2009 e per eventualmente potenziare la struttura di organico utile a rendere ancora più efficace ed efficiente l’azione a tutela dei bambini e delle bambine, così come degli adolescenti lucani.
Devono tutti sapere di poter vivere in un contesto sociale adeguato con al fianco operatori formati e istituzioni pronte ad effettuare interventi di protezione e tutela di ogni diritto che in qualche modo viene violato”.