Ecco quanto denuncia in una lettera aperta un lavoratore della Fca di Melfi (PZ):
“È quanto accade ogni anno, quando le aziende pur chiudendo lasciano aperte le comandate, comunicate per altro in maniera individuale, senza curarsi di tutti i problemi che una tale organizzazione comporta, costringendo così i lavoratori degli stabilimenti, con profili specifici, a recarsi presso l’area industriale per svolgere il loro proprio dovere, a viaggiare con mezzi propri, coprendo, anche, lunghe distanze come dalla provincia di Matera, con tutti i rischi derivanti dal viaggio vista la stagione, oltre a sostenere spese aggiuntive a proprio carico; questo perché sebbene per la Regione Basilicata tutto il sito di Melfi risulti chiuso, di fatto non lo è!!
Per non parlare dei servizi minimi che dovrebbero essere sempre garantiti alla presenza di forza lavoro, come la mensa calda, un minimo di condizioni microclimatiche accettabili all’interno dello stabilimento ed un presidio certo di primo soccorso all’interno delle aziende.
Tutto questo viene messo sempre in secondo piano, come se in queste circostanze il lavoratore dovesse sentirsi già un privilegiato nel prestare giornate lavorative su comandate!”.