Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa della Segreteria Regionale CISL Scuola Basilicata sulla imminente apertura della scuola e sulle problematiche collegate ai trasporti e alla tutela della salute di studenti e docenti.
Ecco quanto riportato:
“A tre giorni dal 7 Gennaio, data prevista per l’annunciata riapertura delle scuole, studenti, famiglie ed operatori scolastici brancolano letteralmente nel buio poiché nulla è dato sapere finora circa le decisioni in merito all’organizzazione didattica nelle scuole superiori e soprattutto in merito al grande e mai risolto nodo dei trasporti.
Malgrado il tavolo di confronto a livello regionale, anche alla presenza dei Prefetti, al momento sono ignoti i contenuti del piano di riorganizzazione del trasporto pubblico locale prospettati.
Così come non è noto se in queste settimane sia stato avviato il progetto di potenziamento del numero dei bus e di ampliamento delle corse con mezzi dedicati esclusivamente agli studenti delle scuole.
Allo stesso tempo continuano a permanere le già evidenti difficoltà strutturali, di tracciamento dei contagi e di individuazione immediata dei soggetti da collocare in quarantena.
Sono condizioni emergenziali note da diversi mesi che la Cisl Scuola ha rilevato in numerose occasioni ma, ad oggi, non si registra alcuna assunzione di responsabilità da parte della politica regionale in ordine a possibili soluzioni.
Malgrado questa condizione di inerzia istituzionale, le scuole, a partire dai mesi estivi, hanno garantito tutte le condizioni di sicurezza all’interno dei locali scolastici, infatti le attività si sono svolte con tutte le misure di protezione e di controllo del distanziamento.
Ciò che manca sono le scelte organizzative e gli investimenti economici, sia di carattere locale che nazionale, tali da garantire le condizioni di piena esigibilità del diritto allo studio per dare stabilità all’anno scolastico e la risposta alle legittime aspettative degli studenti e dei docenti di riprendere, in sicurezza, le lezioni in presenza.
Tali condizioni vanno garantite mediante azioni e investimenti straordinari, che se non previsti in un contesto di grave emergenza sanitaria come quella attuale, non troveranno più ragione d’essere.
Se non fosse ancora chiaro, a repentaglio è il diritto all’istruzione di un’intera generazione, i cui effetti si misureranno nel lungo periodo, specie per chi proviene da contesti familiari marginali.
Ora non è più tempo di discussioni sterili, ma è il momento di agire.
Attendiamo quali saranno, nelle prossime ore, le decisioni del presidente Bardi per valutare il livello di responsabilità politica esercitato”.
Perplessità simili per il consigliere regionale Braia, capogruppo di Italia Viva, che si esprime in questi termini:
“A tre giorni dalla riapertura, abbiamo purtroppo ancora una volta solo frammenti di un puzzle complesso che nessuno ancora ha spiegato alla cittadinanza.
Oltre un mese fa, il 4 Dicembre, il Consiglio regionale approvava all’unanimità la mozione contenente un ‘pacchetto per il rientro a scuola in sicurezza’ da me presentata e da tutti accolta che impegnava il presidente Bardi e i suoi assessori a mettere in campo una serie di azioni atte a riaprire la scuola innanzitutto il 9 Dicembre per il rientro del primo ciclo e, chiaramente, anche per il rientro delle superiori previsto al 7 Gennaio.
Presidente e governo scelgano la modalità più congeniale per farlo.
Ci sono circa 75mila famiglie lucane i cui figli rientrano a scuola fra tre giorni, che esigono sapere a che punto sono tutte le attività che si intendevano perseguire per ogni scuola di tutti gli ordini e gradi.
Bardi si è impegnato a monitorare l’attuazione del bando della dGr N. 256 del 25 Novembre 2020 che istituisce un ‘Fondo per la ripresa delle attività didattiche in sicurezza’ e la sua applicazione da parte dei Comuni, verificando l’adeguatezza economica e l’utilizzo delle risorse finalizzato anche all’acquisto e alla fornitura di termoscanner agli istituti scolastici e alla predisposizione della riduzione della capienza del trasporto scolastico con aumento del numero corse utili, in sinergia con province e comuni.
Quando intende aggiornarci sugli esiti dei tavoli di coordinamento attività didattiche e servizi di Tpl, presieduti, come norma prevede dai Prefetti delle province di Matera e Potenza, da cui sono scaturiti due piani e il conseguente aumento di corse correlato alla pianificazione del 50 per cento degli alunni delle superiori in presenza e il rimanente 50 per cento a distanza?
Il secondo impegno era quello di mettere in campo un lavoro sinergico e sistemico su tutto il territorio, senza differenze nelle scelte dei singoli comuni in cui effettuare i tamponi rapidi.
Purtroppo, invece, a quanto pare leggendo i vari comunicati e post sui social ogni Sindaco si sta organizzando con gli screening della popolazione scolastica sia studentesca che del personale, in maniera autonoma.
Asp e Asm e forse anche le Prefetture in altro modo e non si percepisce una regia e coordinamento regionale bensì ‘ognuno per sé, speriamo che ce la mandi buona’.
Presidente Bardi, assessore Leone, saranno effettuati i tamponi rapidi a tappeto entro il 7 Gennaio in tutti e 131 comuni?
Per dirigenti, docenti, Ata e tutta la popolazione studentesca di età compresa tra 3 e 19 anni, prima della riapertura, avremo un quadro della situazione, una statistica, una qualche riprova che si rientra in totale o parziale sicurezza?
O si demanda ancora una volta tutto sulle spalle dei Sindaci e dei dirigenti scolastici che, a quanto ci segnalano, non possono ovviamente avere dati di positività e quarantene da quando sono sospese le attività didattiche?
Per la riduzione degli assembramenti davanti agli istituti scolastici in entrata e in uscita con il coinvolgimento della Protezione civile per controlli si è fatto qualcosa?
La mia mozione relativa al pacchetto di azioni da mettere in campo per il rientro scuola in sicurezza non è più ‘mia’, è un atto pubblicato anche sul Bur regionale, pertanto è una responsabilità ben precisa di Bardi di cui vorremmo essere aggiornati”.