Il covid ha cambiato le nostre abitudini e, da tempo, ci ha costretti a vivere diversamente le nostre tradizioni.
A Rotondella (MT), per la prima volta nella storia, non si accenderà il tradizionale fuoco di Sant’Antonio.
Un Santo antico, a metà tra sacro e popolare, che nella nostra regione ha una solida devozione seppur con delle sfumature diverse legate ai contesti locali.
Sono numerosi i comuni lucani che celebrano il Santo nato in Egitto nel 250 dopo Cristo e morto nel 356 dopo una vita vissuta a diffondere il messaggio di Cristo, alternando momenti di solitudine a prove durissime contro il demonio.
Questi gli eventi dedicati, come consuetudine, in Basilicata al Santo patrono degli animali:
- a Tricarico (MT) si ricorda il raduno delle maschere antropologiche. Qui ogni anno, il 17 Gennaio, si ripete l’antico rito di Sant’ Antonio Abate con un corteo di maschere, Mucche e Tori, che rappresentano una Transumanza;
- a San Mauro Forte (MT) la sfilata dei campanacci per le vie del paesello sono soliti aprire il carnevale;
- dopo la rituale accensione del falò la sera del 16 Gennaio, a Pignola (PZ), è possibile assistere alla famosa corsa dei cavalli, muli ed asini per le stradine del comune lucano;
- anche a Rotondella (MT), come a Pignola, il falò del 16 e la sfilata dei cavalli del 17 caratterizzano questo giorno di festa;
- altri falò vengono appiccati ad Accettura (MT), Ruoti (PZ), Trivigno (PZ) e Montalbano Jonico (MT).
Come in molti ricordano, in queste ore, simbolicamente il falò ha proprio lo scopo magico di riscaldare la terra e invogliare il ritorno della primavera.
In attesa che questa pandemia lentamente si arresti così da poter tornare alla normalità, confidiamo che l’appuntamento possa rinnovarsi il prossimo anno.