Riceviamo e pubblichiamo la sollecitazione che Carmine Vaccaro, segretario della Uil Pensionati Basilicata, fa ai vertici regionali impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria:
“In attesa di capire quando partirà la Fase 2 della campagna vaccinale anti-Covid, e di conoscere i dettagli del Piano vaccinale come annunciato dall’assessore Leone nei giorni scorsi, sarebbe opportuno che lo stesso assessore e il presidente Bardi facciano chiarezza sulle modalità con le quali i cittadini interessati potranno dare il proprio assenso ad essere vaccinati contro il Coronavirus.
E soprattutto tempi e modi con i quali i soggetti, per esempio allettati, saranno vaccinati.
Alle parole devono necessariamente seguire azioni concrete
Non è accettabile l’assenza di informazioni dettagliate la confusione che caratterizza gli ambiti dell’emergenza sanitaria in corso, dal tracciamento – come la stampa locale e nazionale hanno ben evidenziato – al fronte vaccini.
È assurdo. Ai cittadini non è consentito l’accesso ad un’informazione chiara e definita.
Basti pensare che in alcune realtà regionali, la Regione ha inviato a casa una lettera di adesione e sensibilizzazione in vista dell’attesa Fase 2 che dovrebbe partire a fine gennaio, inizio febbraio.
L’assessore parla di un Piano di Implementazione della strategia vaccinale, redatto dal direttore generale del Dipartimento Politiche della Salute, dottor Ernesto Esposito, in vista della Fase 2.
Fase che interesserà le persone over 75, quelle tra i 60 e i 74 anni con almeno una comorbilità e coloro che, anche se al di sotto dei 60 anni, presentano una comorbilità certificata da esenzione per patologia o invalidità civile.
L’assessore ha garantito l’istituzione di punti vaccinali in ogni Comune, e questa ci sembra una buona idea, ma non chiarisce come i cittadini dovranno presentare il proprio assenso.
A chi? Ai medici o ai sindaci?
E queste due categorie come dovranno procedere per raccogliere le adesioni? Con quale priorità?
Un’altra questione non chiarita è il tema degli anziani allettati e delle persone diversamente abili.
Chi garantirà loro la vaccinazione? E sarà estesa anche al personale che li assiste o ai familiari?
Queste sono le informazioni che i cittadini si aspettano.
Infine l’assessore Leone ha annunciato l’abbassamento dell’età minima dagli 80 ai 75, con un ampliamento della platea destinataria del vaccino.
Buona notizia anche questa, ma come verranno garantiti i vaccini a queste persone qualora i ritardi e i tagli disposti dalla casa farmaceutica Pfizer dovessero non arrestarsi?
Ricordo che i lucani, soprattutto gli anziani, sono stanchi degli annunci.
La pazienza non è infinita.
Abbiamo già assistito ad annunci spot sui vaccini anti-influenzali che hanno illuso la gente di poter ricevere la propria dose, con i telefoni dei medici che squillavano incessantemente.
Adesso è ora di fare chiarezza e di non sprecare tempo e risorse.
Speriamo che almeno questa volta Bardi e Leone vogliano usare lo strumento della trasparenza e non quello del silenzio”.